di Ramona Castellino
Argomento di forte discussione negli ultimi giorni è la richiesta del Ministro degli Interni Piantedosi di introdurre nelle grandi città come Roma, Milano, Napoli, del riconoscimento facciale come strumento alla lotta alla criminalità nei luoghi pubblici come stazioni, ospedali e aree commerciali.
Nulla di nuovo.
Anche il modus operandi risulta essere sempre lo stesso. Si crea un’emergenza, come quella della sicurezza nelle nostre città, per creare l’ennesima legge liberticida proprio affinché il “problema” diventi funzionale per un controllo totalitario di ogni singolo individuo.
Poco importa se il nostro paese sta vivendo un’escalation migratorio senza precedenti, una crisi economica spaventosa, dove manca il lavoro, dove gli stipendi sono insufficienti, il carovita soffoca le famiglie e ad un passo dalla terza guerra mondiale.
Viviamo da tempo immemore sotto “false emergenze” più o meno percepite, sicuramente dall’era covid in poi vi è una maggiore consapevolezza di come lo stato crei ad arte un’emergenza per poi creare una legge permanente che viola le libertà individuali e collettive dei cittadini.
In Italia il garante delle Privacy più volte ha respinto proposte similari a quelle del Ministro degli Interni e ad oggi vi è una moratoria che vieta l’utilizzo del riconoscimento facciale fino alla fine del 2023 ma con un provvedimento che lascia margine ad uno spazio legislativo per richiederne un utilizzo in caso di indagini da parte della magistratura o per la prevenzione o repressione dei reati.
Abbiamo già assistito all’ennesima farsa delle opposizioni che con veemenza hanno tuonato contro questo eventuale utilizzo, lasciando l’ultima parola all’Europa e possiamo già prevedere che un accordo verrà trovato tra le parti.
Oggi più che mai si necessita di una coscienza collettiva e comunitaria nel difendere le nostre libertà che una volta cedute, pezzo dopo pezzo, non ci verranno più date indietro, abbandonando quella convinzione che individualmente talune leggi non ci colpiranno.
Siamo tutti sotto attacco ed è nostro dovere e diritto difenderci.