di Fabio C. Maguire
La Federazione Russa ha presentato una risoluzione al Consiglio di Sicurezza alle Nazioni Unite sulla questione palestinese.
Il documento chiedeva come primo atto assoluto l’interruzione degli scontri armati per salvaguardare i civili ed evitare l’aggravarsi della catastrofe umanitaria.
La bozza richiedeva poi l’inizio di una serie di negoziati che potessero portare ad una soluzione politica e diplomatica della crisi.
Ad avviso del Presidente Putin l’unica alternativa è la costruzione di uno Stato palestinese che sia in conformità con i provvedimenti internazionali precedentemente approvati e sottoscritti dall’intero Consiglio di Sicurezza.
Nella pubblicazione vengono, inoltre, condannate con decisione e veemenza le violenze commesse ai danni dei civili.
La Russia ha, in particolare, richiamato Israele sull’azione rappresaglia che ha intrapreso nei confronti dei palestinesi residenti nella Striscia di Gaza.
“Il diritto all’autodifesa non deve violare le normative internazionali,” ha ribadito il Presidente Putin che aveva recentemente intimato a Tel Aviv di non procedere con l’operazione su Gaza, pena il deterioramento completo delle relazioni bilaterali.
Nel documento presentato dal Rappresentante permanente alle Nazioni Unite della Russia, Vasilij Alekseevič Nebenzja, non viene però espressa nessuna condanna nei confronti del movimento militare palestinese di Hamas.
Questa mancanza ha suscitato l’ira degli Stati Uniti che hanno visto l’inconveniente come un valido motivo per boicottare la presente risoluzione.
In sostanza, i delegati americani e britannici hanno lamentato il fatto che nel documento la Russia non condanni esplicitamente Hamas e le presunte brutalità commesse durante l’attacco del 7 ottobre.
Ovviamente per Washington approvare una soluzione di Mosca sarebbe un duro colpo che dimostrerebbe l’incapacità degli Stati Uniti di risolvere le controversie internazionali attraverso strumenti politici e non militari.
Inoltre, se la risoluzione fosse passata, la Casa Bianca avrebbe dovuto ammettere le ragioni della Russia e condannare essa stessa i crimini commessi da Israele nell’ultima settimana.
Ad essersi espressi contrari, in sintesi, sono stati gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e il Giappone.
Ad essere favorevoli alla risoluzione sono invece: Russia, Cina, Mozambico, Gabon ed Emirati Arabi.
Sei sono stati gli astenuti.