I dinosauri della politica e gli scacciati dalle piazze, gli ormai emarginati dalle lotte sociali tentano e ritentano di avvelenare la galassia dei resistenti rispolverando l’obsoleto canone dell’antifascismo
di Giuliano Castellino
Un tempo esisteva l’URSS, nel bene e nel male, il polo per le patrie e i movimenti di liberazione che si opponevano al potere globale degli Stati Uniti e del sionismo.
Combattere l’imperialismo necessitava di innalzare la bandiera rossa, sebbene, geopoliticamente, non significasse di per sé sposare il comunismo, essendo la vecchia URSS permeata di un mistico patriottismo predominante ideologicamente tanto caro anche a certi trasversalismi europei.
Innegabile ad ogni modo che, anche qui da Noi, popolo e quartieri, impegnati nelle lotte sociali, gravidavano nell’orbita comunista.
Poi nel 1991 il crollo del Muro di Berlino comportò l’evaporazione della grande Madre Russia e del comunismo.
I fatti narrano il post di quell’epoca.
In Occidente i post comunisti si sono spostati da Mosca a Wall Strett, abbracciando le idee ed i valori globalisti ripudiando la loro tradizione sociale e popolare.
Hanno preso ad abbracciare i banchieri, servire i sionisti, dimenticare la Palestina, sostenere il verbo immigrazionista e generare il seme in Europa della sostituzione etnica, sposare le folle teorie liberal, giungendo all’esaltazione della Cancel Culture, dal gender alla vaccinazione di massa, dal Green Pass, all’ecologismo e al post umanesimo.
Da Mosca a Davos, passando per Washington, Bruxelles e Tel Aviv, il passo è stato breve.
In questi oltre 30 anni le “bandiere rosse” hanno bombardato la Serbia, hanno sostenuto le guerre imperialiste della Nato, hanno festeggiato l’euro e l’Unione europea… hanno obliato e abdicato la causa palestinese e quella di tutti i popoli in lotta contro la tirannide americana.
Non solo…
Hanno sostenuto tutte le leggi contro il lavoro ed i lavoratori, schierandosi apertamente contro i proletari, gli ultimi ed i diseredati.
Altro che lotta di classe… sono diventati le peggiori borghesie.
Si sono barricati nei salotti radical chic e nei palazzi del potere, occupando vertici di banche, fondi, massonerie, procure, tribunali, caserme, questure e redazioni di giornali.
Chi mezzo psecolo fa cantava “Avanti Popoli” è diventato il deep state affossando ogni anelito di libertà del popolo.
Periferie abbandonate, propaganda di criminalizzazione delle borgate, lotte per i diritti sociali lasciate per fantomatici diritti e vizi civili e l’antagonismo si è trasformato in società per Azioni lucrative anche sulla fame della povera gente.
Ecco cosa oggi sono diventate le bandiere rosse sotto le quali abbiamo viste sventolare quelle della pace sulle navi delle Ong, nei cortei con gli immigrati, dietro i blindati della Polizia…
Miserabile mascheramento smascherato!
Ed allora in questo tempo finto trasformistico il popolo ha espulso la compagneria dai quartieri e dalle lotte sociali e dove un tempo si innalzavano le bandiere rosse oggi si sventola il tricolore della Patria.
Nella lotta per la casa e contro gli sfratti… nelle periferie dell’emarginazione capital-borghese, su fabbriche e scuole è il tricolore d’Italia che chiama a raccolta il popolo.
Il Tricolore è stata l’unica bandiera in piazza in questi quattro anni nei quali il popolo si è opposto e ribellato al globalismo, alla dittatura sanitaria e al Green Pass prima e alla guerra contro la Russia dopo.
In questi tempi mortificati ed angustiati dal trasformismo ad argine di ciò anche il ruolo della Russia è cambiato.
La Grande Patria Russa è faro, oggi, per tutti i popoli in lotta per la liberazione… e al Cremlino sventola il Tricolore, non più la bandiera con falce e martello.
Putin è simbolo di patriottismo e cristianesimo, è leader nazional-popolare, anti-globalista e difensore di Tradizione e Civiltà.
Cosa ben diversa dalla vecchia Unione Sovietica.
Non a caso tutti i movimenti di liberazione, da quelli africani a quelli sud americani, dalla Palestina alla Siria, dal Libano all’Iran, innalzano le bandiere della loro Patria e difendono la loro religione e spiritualità, le loro culture e le loro tradizioni.
Altro che sinistra liberal o massificazione comunista.
Altro che femminismo, finti diritti civili, gender ed immigrazione.
Per questo e tanto altro ci sembra stucchevole e infame il vano tentativo di una certa compagneria di tentare di avvelenare l’insorgenza popolare filo palestinese ed anti-globalista.
Nessuno abbasserà mai i Tricolori dalle piazze!
Perché oggi solo quel Tricolore è simbolo di lotta e di unità nazional-popolare.
Voi, compagni ed antifa da strapazzo, non esistete più!
Non esistete nelle piazze, nelle borgate, nelle comitive, nelle bische, nelle lotte sociali…
Non esistete più tra gli italiani.
Siete le scorie di un mondo oramai morto.
Siete gli scarti (biodegradabili?) delle sinistre di potere e di regime, gli ultimi servi (sciocchi?) dei fanatici degli opposti estremismi e della strategia della tensione.
Siete escrementi umani capaci di abbracciare Draghi e Landini, esultare quando i veri dissidenti vengono rinchiusi nelle galere… capaci di stare con la Nato e con Kiev e di continuare a giocare per la Palestina quando, per storia e tradizione, siete sempre stati gli sbirri del sionismo.
Dal 1945! E anche prima…
Non solo non avete né la forza né il coraggio di cacciare più nessuno da nessuna piazza, ma siete stati voi scacciati – e cancellati – dalle piazze e dalla storia.
Viva il Tricolore!
Viva la Palestina!
Viva la lotta di liberazione nazional-popolare.
Contro destre e sinistre avanzano i popoli con le bandiere della SACRA PATRIA!