Con questo slogan che potrebbe apparire un po’ vintage, “Noi la crisi non la paghiamo!”, dobbiamo assolutamente rilanciare il grido popolare contro le scelte scellerate di questo governo!
Esattamente come ha sostenuto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, “il Piano Cingolani è imposto a Roma da Bruxelles su ordine di Washington e alla fine saranno gli italiani a dover soffrire”. Ha anche aggiunto che “Roma è spinta al suicidio dalla frenesia sanzionatoria euro-atlantica e le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale”.
È esattamente così! Le sanzioni avvantaggiano davvero il gas liquido a stelle e strisce, la Polonia con il suo carbone triplicato di prezzo, la Norvegia, la speculazione ad Amsterdam sui futures del gas. In sostanza, stanno beneficiando di questa crisi i servi atlantisti. E l’Italia?
Il piano di Cingolani-Draghi (perché di questo si parla), che spinge sui rigassificatori di Piombino e Ravenna, va nella direzione di un improbabile autonomia energetica, che ovviamente è lungi dall’essere realizzabile con simili strumenti.
Anche di “tetto” sul prezzo del gas sapremo qualcosa delle decisioni europee il 14 settembre, quando la vo der Leyen ci dirà cosa pensano di fare come UE… Di sicuro l’esasperazione dovuta al caro bollette generato dalla crisi che hanno generato loro, sostenendo le sanzioni contro la Russia, si farà sentire.
Intanto l’Italia risponde un probabile decreto, che dovrebbe uscire proprio oggi, con una copertura di 10 miliardi a sostegno delle aziende, sia con il prolungamento sino a fine anno del credito d’imposta, sia con la cassa integrazione “scontata” per le aziende ad alto consumo di gas ed energie.
Per le famiglie? Poco o niente! Chi vincerà le elezioni del 25 settembre si troverà di fronte un popolo seriamente in difficoltà… Sarà per questo che qualche partito sta facendo di tutto per non andare al governo?
Riccardo Bianchi