di Alessandro Cavallini
Poco prima delle elezioni europee i partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo, in primis la Lega, hanno lanciato strali contro il loro nuovo obiettivo: la cosiddetta “cannabis light” e i relativi negozi che hanno visto un vero e proprio boom di aperture negli ultimi due anni, dando lavoro a migliaia di persone.
Ovviamente era pura strategia elettorale, si cercava di radicalizzare lo scontro destra-sinistra puntando su argomenti “identitari”, come è stato fatto con la candidatura di Vannacci.
Tralasciando la gioventù bruciata di Salvini, che pubblicamente dichiarava di aver frequentato il centro sociale Leoncavallo e di essere a favore dell’uso delle droghe leggere (erano i tempi dei comunisti padani e dei cori da stadio contro i napoletani…), ciò che disturba di questa ennesima crociata moralista del centrodestra è la solita impostazione, borghese ed ipocrita, per cui si condanna la sostanza tossica senza preoccuparsi del motivo per cui vi siano persone che desiderino usufruirne.
Se questi ultimi non ci fossero, non ci sarebbe bisogno di attaccare le droghe. Esattamente come avviene col fumo, con cui lo Stato incassa valanghe di soldi ma poi ipocritamente mette la dicitura “nuoce gravemente alla salute”, e con l’alcool, venduto in ogni angolo del paese ma di cui si raccomanda l’uso moderato.
Così facendo, non si affronta mai di petto la questione e quindi non sarà mai risolvibile.
Senza tanti giri di parole, parliamoci chiaramente. Il problema vero è l’esistenza del tossico. I benpensanti hanno già i capelli ritti ma se continuiamo a girarci intorno, non troveremo mai una soluzione.
In una società, come quella moderna, dove parole come Onore, Fedeltà, Lealtà e così via non hanno più alcun significato, se non in ristrettissimi ambienti sociali, il problema delle dipendenze non verrà mai risolto. Senza dimenticare l’altra ipocrisia di queste battaglie.
Come mai si lanciano anatemi contro droga, fumo e alcool ma poi si permette tranquillamente che chiunque possa entrare nel tunnel della ludopatia?
Sale scommesse, gratta e vinci, superenalotto, lotterie varie, tutte pubblicizzate alla grande e che trasmettono un unico e nefasto messaggio: per arricchirsi non è necessario avere talento e dover sopportare sacrifici e rinunce, è sufficiente avere…culo! (scusate il francesismo ma la Dea Fortuna nulla ha a che fare con queste diavolerie moderne).
Quindi la soluzione non è il vietare la vendita delle droghe leggere ma piuttosto dare vita ad una vera e propria rivoluzione culturale che porti, in sintesi, ad una trasformazione antropologica dell’uomo moderno.
Forse è chiedere troppo ma continuare a guardare il dito, mentre il saggio indica la luna, di sicuro non porterà ad alcuna soluzione. Al massimo porterà qualche voto in più ai partiti piccolo-borghesi e moralisti del centrodestra.