di Fabio C. Maguire
Stati Uniti ed Unione Europea sostengono la Francia e condannano i rivoltosi del Niger che hanno deposto il Presidente Mohamed Bazoum ed arrestato i rappresentanti del governo.
Lunedì mattina sono stati presi il Ministro del petrolio Mahamane Sani Mahamadou e il Ministro delle miniere Ousseini Hadizatou, anticipati dagli arresti del presidente del Comitato esecutivo nazionale del Pnds, Fourmakoye Gado, del Ministro dell’Interno e del Decentramento, Hama Amadou Souley, del Ministro dei Trasporti, Oumarou Malam Alma, e del deputato ed ex Ministro della Difesa, Kalla Moutari.
Secondo i golpisti, il Ministro degli Esteri ha autorizzato la Francia ad intervenire militarmente per ripristinare l’ordine costituito.
Reuters sostiene che potrebbero essere lanciati attacchi sulla capitale per liberare il Presidente estromesso Bazoum.
La Francia ha, infatti, tenuto una riunione presso la sede della Guardia nazionale del Niger per “ottenere le necessarie autorizzazioni politiche e militari”.
Parigi potrebbe invadere il Niger per tutelare i propri interessi nel paese che, come dimostrato, risulta essere il settimo esportatore di uranio mondiale, materiale strategico per il programma nucleare francese.
Se la Francia dovesse attaccare sarebbe l’ennesima guerra illegale mossa dall’Occidente ai danni del Terzo Mondo.
Azioni militari ed interventi armanti per assicurarsi il controllo sulle materie prime e sulle ricchezze territoriali dell’Africa.
Come la vecchia “diplomazia del cannoniere”, Parigi potrebbe impunemente aggredire uno Stato sovrano ed indipendente, seguendo la senile logica colonialista, per punire i ribelli in cerca di libertà e giustizia.
Il processo di decolonizzazione, iniziato dopo la Seconda guerra mondiale, non si è esaurito nel secolo breve, ma ancora oggi trova validi campi di battaglia dove i movimenti di liberazione nazionale combattono contro l’ingerenza e lo sfruttamento intensivo delle potenze occidentali.
Nel cosiddetto mondo libero si susseguono condanne ed indignazioni per la rivolta nel Niger.
I rappresentanti politici, da Washington a Bruxelles, invitano a sostenere il governo legittimo e democraticamente eletto.
Quel governo fantoccio che ha svenduto le ricchezze nazionali ai colonialisti francesi e permesso che questi si arricchissero a scapito del popolo del Niger.
Nell’Africa occidentale, se il potere dovesse reggere, sarebbe il quarto colpo di stato in pochi mesi, sintomo inequivocabile della frattura dell’ordine colonialista, della sua imminente distruzione e della nascita di un nuovo sistema mondiale multipolare.
Ciò che accomuna gli insorti dei vari paesi africani è il forte e vivo sentimento anti-francese ed anti-imperialista, motore delle ribellioni nel Sud Globale.
La Russia e la Wagner sostengono apertamente i rivoltosi e non è escluso un prossimo intervento del Gruppo di Prigozhin in Niger al fine di difendere il diritto all’autodeterminazione dei popoli, espressamente garantito dallo Statuto delle Nazioni Unite.
L’Africa rappresenta una regione strategica per la sua infinita ricchezza, a lungo depredata dai falchi europei e nordamericani.
Il continente nero potrà giocare un ruolo cruciale nel nuovo ordine multipolare, dove le fortune naturali ed umane serviranno gli interessi del popolo e della Patria.