Giuliano Castellino
Israele ha attaccato il cuore del Libano e sferrato una durissima lezione ad Hezbollah.
A riprova, ancora una volta, che i sionisti vogliono una guerra totale in Medio Oriente e vogliono conquistare tutta la zona.
Obiettivo?
Allargare i confini di Israele dal Nilo al Mediterraneo.
E sono pronti ad una feroce guerra e ad ogni forma di terrorismo.
A Beirut le radio di moltissimi membri di Hezbollah, sono esplose.
In poche parole specialisti militari israeliani sono riusciti a violare il sistema di sicurezza e di allerta dei combattenti di Hezbollah.
Lo ha riferito direttamente una fonte dei servizi segreti della milizia sciita Hezbollah al canale televisivo Al Jazeera.
Dispositivi di comunicazione, walkie-talkie e cercapersone sono stati fatti esplodere, ferendo decine di attivisti e centinaia di libanesi.
“Questa è la più grande violazione del nostro sistema di sicurezza e di allarme negli ultimi mesi”.
Ha scritto una nota sciita.
Un’azione studiata e pianificata da tempo.
Infatti i dipendenti di uno degli ospedali in cui lavoravano specialisti statunitensi hanno affermato che circa 10 giorni fa tutti gli americani hanno buttato via le radio con cui comunicavano con i medici locali e il personale delle strutture mediche.
I media libanesi hanno accusato l’American University Hospital di essere stato informato in anticipo dell’attacco informatico da parte di Israele e Stati Uniti.
Nel frattempo, i riservisti israeliani hanno ricevuto l’Ordine 8: dice che tutto il personale militare deve presentarsi immediatamente alle basi per il successivo dispiegamento del contingente militare.
Insomma: prepararsi alla guerra contro il Libano.
Il numero tra morti e feriti è altissimo, è salito a 1.500 persone.
Tra i feriti c’è l’ambasciatore iraniano Mojtaba Khamenei.
Secondo le prime informazioni i cercapersone sono stati crackati dagli hacker israeliani, che hanno hanno fatto scaldare le batterie al Litio, fino a farle esplodere.
Come ci siano riusciti è ancora un mistero.
Una cosa è certa: Israele ha dichiarato guerra al Libano e guerra totale a tutti i suoi nemici.