Nel corposo programma di FDI ce n’è per tutti. Ad una prima lettura si viene immersi in una prospettiva di paese ideale che, subito, diventa ipocrita se si pensa a chi lo ha ideato.
In merito alla parte relativa a obbligo vaccinale e green pass, il programma enuncia chiaramente la contrarietà del partito a tali misure. Ma davvero la Meloni pensa che milioni di italiani perseguitati, discriminati, trattati come i peggiori delinquenti potranno dare fiducia a chi, in questi 30 mesi, ha votato prima e sponsorizzato poi le peggiori nefandezze legislative lesive di diritti fondamentali?
Come può un docente, sospeso prima, e demansionato poi, un sanitario sospeso o radiato, un qualsiasi lavoratore obbligato a sottoporsi ad un TSO per portare il pane a casa, dare fiducia a chi ha contribuito a creare tale abominevole situazione?
A certi proclami può abboccare l’italiano con la memoria corta, forse l’italiano che ha trovato l’escamotage per andare avanti, ma non certo chi non si è piegato ad alcun ricatto.
O forse il proclama di FDI dà la misura di quanto il fronte del dissenso si sia ampliato con chi, pur assecondando inizialmente il sistema, ha avuto un sussulto di orgoglio e dignità e ha deciso di dire basta?
O sarà forse l’ormai acclarata messa al bando del protocollo criminale “tachipirina e vigile attesa” e la conseguente, seppur timida, riabilitazione delle cure domiciliari a spingere FDI a cavalcare l’onda del dissenso?
Agli italiani l’ardua sentenza, o meglio, la scelta…