Muore Il Giudice Fanulli. Luci Ed Ombre
di Ramona Castellino
Il 7 luglio 2022, all’ età di 65 muore il presidente del Tribunale di Pesaro, ed ex sostituto procuratore di Macerata, Giuseppe Luigi Fanulli.
Nato a Tortona era ormai marchigiano di adozione.
L’allarme è partito da alcuni suoi colleghi che lo attendevano a delle udienze alle quali il magistrato non si era presentato. Così recatesi nella sua abitazione in pieno centro di Pesaro, hanno trovato l’uomo senza vita e hanno chiamato i soccorsi.
Un infarto o forse un ictus che non gli ha lasciato scampo.
Il dottor Fanulli non era un semplice magistrato, ma era considerato da tutti un giurista di altissimo livello. Descritto come una persona brillante e preparatissima, autore di molte pubblicazioni in ambito del diritto penale, addirittura sei questioni di legittimità da lui sollevate furono accolte dalla Corte costituzionale. Durante la sua carriera, fatta di sentenze che hanno fatto letteralmente scuola, era stato anche un grande studioso, conseguendo altre tre lauree: in sociologia, in scienze politiche e in scienze religiose.
Fu il primo ad adottare la regola nei reati procedibili a querela in cui se il querelante non si presenta alla prima udienza non si procede e si chiude tutto. Sistema preso da esempio e poi adottato in tutti i tribunali.
Quindi una persona di altissimo spessore sia a livello professionale, ma anche umano ed è proprio per questo che lascia un grandissimo vuoto e grande è stato il cordoglio da parte di amici e colleghi che si dicono profondamente addolorati per aver perso un uomo così stimato.
E la notizia corre su tutte le testate dove appunto si sottolinea la grande integrità, professionalità, capacità di un magistrato difficilmente imitabile.
Ma c’è una notizia di cui non vi è traccia.
Il Tribunale di Pesaro, di cui Fanulli era appunto presidente, è il primo tribunale che ha avuto il coraggio di emettere l’ordine per analizzare i vaccini covid.
Una notizia non da poco.
Soprattutto quando riguarda appunto un uomo integerrimo e giusto, ma soprattutto quando tale ordine arriva il 29 luglio.
Un’omissione quanto mai strana e bizzarra proprio quando a mancare è un uomo “che ha posto sempre al primo piano la persona e suoi diritti”.
Il caso storico in questione riguarda un cinquantenne, il quale dopo aver contratto il virus, non vuole sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria.
L’uomo in questione, attraverso la sua difesa, ha mostrato le sue perplessità in merito alla somministrazione dei vaccini a mRNA, se la firma posta sul consenso informato non vada in conflitto con l’obbligatorietà stessa, ma soprattutto se all’interno di questi sieri non vi siano presenti eccipienti dannosi per la salute umana.
Il Tribunale di Pesaro accoglie la richiesta e dispone l’accertamento tecnico e le analisi del caso per il contenuto dei vaccini a mRNA.
Una decisione che in quasi tre anni di emergenza, con campagne vaccinali a ritmi serrati e sotto la tagliola del ricatto sociale sul lavoro, chiamarlo evento incredibile è dire poco, soprattutto quando l’esame di tale sostanze è previsto per settembre.
Chi ha vissuto gli ultimi 30 mesi e i suoi conseguenti ricatti, le sue vessazioni, le sue emarginazioni, i maltrattamenti, chi si è trovato ad essere ingiustamente la causa di un’emergenza non solo non provocata né tantomeno alimentata, chi ha pagato nel proprio vivere quotidiano il diritto di scelta, chi ha avuto la guerra in casa, chi è stato recluso per aver urlato LAVORO e LIBERTA’ può capire la portata dell’importanza di questa decisione, di quello che significa oggi e di quello che potrà seguire poi, quando altri tribunali e altri uomini “giusti” avranno la forza, il coraggio e la libertà intellettuale di voler vedere fino in fondo e scoprire la verità, oppure fugare ogni dubbio, proprio come ha fatto il Tribunale di Pesaro di cui Fanulli ne era presidente.
E allora si getta l’ennesima ombra su una vicenda che per quanto dolorosa, oggi è all’ordine del giorno, questo silenzio non fa che alimentare i tanti, ormai troppi silenzi, omissioni e bugie che da trenta mesi ci vengono raccontate o peggio ancora non raccontate.
Perché se si scoprisse che nei sieri vi fosse la presenza del grafene, come tanti “complottasti/complottari” da tempo dicono, non basterebbe più l’omissione del mainstream per insabbiare tutto.
Se in qualche modo emergerà una verità diversa da quella fino ad oggi raccontataci, allora nessuno delle persone coinvolte potrà sottrarsi alla rabbia del popolo, neanche chi ha lasciato i “palazzi del potere” potrà sfuggire e salvarsi, perché allora la colpa di cui si saranno macchiati sarà il più grande crimine della storia d’Italia.
Aaameeen