di Fabio C. Maguire
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha tenuto un incontro con diversi corrispondenti militari, giornalisti e blogger.
Nella conferenza stampa Putin ha parlato dell’andamento dell’operazione militare speciale, rispondendo onestamente e con trasparenza alle domande dei cronisti.
Il Presidente ha esordito dichiarando come la Russia sia stata tradita con gli accordi di Minsk, “semplicemente truffata e ingannata”.
La Russia ha reagito con moderazione e lucidità alle provocazioni dell’Occidente, la crisi è solo una diretta conseguenza dell’avventurismo occidentale in Ucraina.
Parlando della controffensiva, Vladimir Putin ha confermato che il 4 giugno hanno avuto luogo una serie di operazioni militari su vasta scala che si sono protratte per tutta la settimana successiva.
La controffensiva ucraina non è riuscita ad ottenere risultati positivi in nessuno dei settori del fronte, subendo anzi pesanti perdite.
Infatti, le forze armate ucraine hanno perso oltre 160 carri armati e 360 veicoli blindati.
Circa il 20% dei mezzi corazzati forniti dagli Stati Uniti è stato neutralizzato o gravemente danneggiato.
L’Ucraina, nel corso di queste prime offensive, ha perso circa il 25% delle armi fornite dall’occidente.
Le perdite delle forze armate russe sono state di un numero nettamente inferiore, circa 50 carri armati sono stati danneggiati ma alcuni di questi potrebbero essere ben presto riparati ed essere nuovamente a disposizione.
Il Presidente non poteva non citare il grave incidente della centrale idroelettrica di Kakhovska.
Putin ha dichiarato che Kiev ha colpito intenzionalmente la struttura con degli Himars, un sistema missilistico di produzione americana.
La Federazione Russa, ha spiegato il Presidente, non era minimamente interessata alla distruzione della centrale di Kakhovska, poiché ciò ha causato danni ai territori che controlla.
In particolare ha costretto l’esercito russo a rivisitare la propria strategia difensiva in quel settore, dato che le prime linee di fuoco sono state completamente smantellate dall’esondazione del Dnepr.
Per quel che concerne la situazione nella regione di Belgorod, Putin ha detto che le reiterate azioni di gruppi di sabotaggio ucraini mirano a costringere Mosca a spostare lì le proprie forze, scoprendo quindi altre zone del fronte.
Tuttavia il confine è stato rafforzato, ad occupare la zona sono state le milizie Akhmat, ovvero gruppi di soldati ceceni specializzati in operazioni anti-terrorismo.
Alle domande sulla mobilitazione generale il Presidente ha risposto: “Quale è il nostro obbiettivo? Dovremmo andare a Kiev?
Se si, è necessaria la mobilitazione generale, altrimenti no!”
“Al momento non sono in programma altre mobilitazioni.
Abbiamo reclutato 150mila soldati professionisti nelle forze armate, mentre altri 156mila persone combattono come volontari per la difesa della Patria.”
Infine, Putin si è espresso sull’accordo del grano.
“Stiamo valutando la possibilità di abbandonare questo accordo”, ha detto ai giornalisti presenti, “soprattutto perché il corridoio viene utilizzato da Kiev per attacchi con droni.”
“Durante l’accordo sul grano, Mosca è stata ancora una volta ingannata”, aggiungendo che la Russia sarà a breve disponibile a fornire gratuitamente il grano ai paesi più poveri. “Discuteremo dell’accordo sul grano con i leader di alcuni paesi africani, che dovrebbero vistare la Russia.”
Mosca sta cercando di introdurre un prezzo minimo alle sue esportazioni di grano, mossa che potrebbe portare incertezza sul mercato mondiale.