di Maurizio Neri
Per poter costituire un Movimento rivoluzionario occorrono i rivoluzionari. Possono essere considerati come rivoluzionari soltanto coloro che acquisiscano una reale coscienza di classe, un sentire comunitario di trasformazione dei rapporti sociali.
Un tale lavoro implica una lotta senza concessioni contro l’individualismo e il nichilismo, vittorioso in questa epoca, lotta che sarà tanto più efficace in quanto assumerà la forma non di denuncia astratta ma di proposte pratiche che tendano allo stabilirsi della democrazia diretta nella direzione delle lotte.
Si tratta di portare l’attacco, in teoria e in pratica, contro i rapporti sociali capitalistici. In altri termini, il ruolo dei rivoluzionari non è quello di dare delle direttive, o anche dei consigli ai lavoratori sugli obbiettivi o sui modi di lotta, ma di insistere in tutte le circostanze per l’adozione di forme di organizzazione che permettano la partecipazione alla direzione di una lotta anticapitalista del maggior numero possibile di lavoratori, creare
Contropotere. La necessaria continuità dell’azione rivoluzionaria implica organizzazione. Se si prende sul serio il lavoro rivoluzionario è inconcepibile il rifiuto delle misure pratiche che permettono di portarlo avanti, impiegando nel miglior modo possibile il tempo e le energie a disposizione.
Un raggruppamento rivoluzionario deve porsi ora il problema di avanzare delle ipotesi per la soluzione dei problemi che sorgeranno inevitabilmente in occasione di una rivoluzione dai connotati imprevedibili, ma nel periodo pre/rivoluzionario nostro compito è sensibilizzare la classe dominata.
Purtroppo, contrariamente a quanto credevano i marxisti del passato, il capitalismo non ci consegnerà una economia e una società matura per il socialismo; anzi nella sua fase di autodistruzione questo sistema di produzione, ormai morto, ha provveduto alla devastazione di quanto di buono è stato realizzato nel corso del tempo e continua imperterrito a provocare danni agli uomini e all’ambiente che saranno irreparabili se non si provvederà al suo superamento.