di Fabio C. Maguire
Il Presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa ha promosso una missione di pace in Ucraina che si è concretizzata con la partecipazione di Zambia, Senegal, Congo-Brazzaville, Uganda, Egitto.
La delegazione si è recata a Kiev per concludere poi la sua visita a San Pietroburgo.
Secondo il Presidente della Repubblica del Congo, pur non essendo presente, i leader africani porteranno “un messaggio di pace, o almeno di pacificazione per far comprendere ai belligeranti le sofferenze causate da questa guerra ai popoli deboli del mondo e in particolare ai popoli dell’Africa”.
Nella prima visita a Kiev non ci sono stati risultati positivi in termini politici.
Il Presidente Zelensky si è mostrato poco collaborativo e poco intenzionato a negoziare con Mosca, ritenendo che l’unica opzione valida sia il completo ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino.
L’accoglienza della missione africana si è rivelata una messa in scena, in pieno stile occidentale.
Infatti, un allarme aereo è stato diramato in tutta la regione di Kiev nell’esatto istante in cui il corpo diplomatico africano si apprestava a far partire la visita.
L’allarme è stato diramato dopo che una nota dell’aeronautica militare ucraina ha informato di diversi missili russi Kalibr diretti verso la capitale.
L’amministrazione comunale ha dichiarato che i sistemi difensivi sono entrati prontamente in azione e ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi.
La versione ucraina è stata smentita poco dopo da un tweet del portavoce del Presidente sudafricano Vincent Magvenya che riferito come la missione africana non abbia sentito esplosioni o sirene a Kiev dopo la dichiarazione di allarme aereo.
“Stranamente, non abbiamo sentito sirene o esplosioni… Invece abbiamo visto persone che camminavano tranquillamente. Da quello che abbiamo visto sembra tutto normale”, ha scritto Magvenya.
Secondo il portale sudafricano News24, il Presidente sudafricano Ramaphosa avrebbe dichiarato che l’esplosioni di Kiev “sono disinformazione e falsità”.
Per il canale Telegram Rvvoekor si tratta invece di una provocazione ucraina per sabotare la missione di pace africana.
Scrive Rvvoekor: “Il regime di Zelensky ha organizzato una provocazione con esplosioni nel cielo e la “difesa” di Kiev da parte delle forze di difesa aerea.
La psico-operazione è organizzata durante la visita dei leader africani per mostrare che il “malvagio aggressore, Mosca, sta attaccando nonostante la visita del presidente del Sudafrica, che ha parlato recentemente bene della Russia”.
La delegazione si è spostata successivamente a San Pietroburgo per incontrare il Presidente Vladimir Putin che, con la solita eleganza e raffinatezza, ha accolto e ospitato i rappresentanti africani.
Vladimir Putin è stato definito dal Presidente delle Comore, Assoumani Azali, un grande amico dell’Africa.
Un complimento analogo è stato quello del Presidente algerino Abdelmajid Tebboun, in un incontro recente, che ha definito il Presidente della Federazione Russa “un amico di tutta l’umanità.”