L'Italia Mensile

MINORI TOLTI ALLE FAMIGLIE, ASSISTENTI SOCIALI, PAS, BIBBIANO: METTIAMO CHIAREZZA SUL PUNTO

di Umberto Baccolo

Sul tema delicatissimo dei minori sottratti ai genitori regna una confusione incredibile, quindi vorrei con questo scritto mettere ordine nelle cose, prima spiegando una serie di FATTI, che spesso sfuggono in primis alle famiglie, sui quali la stampa fa disinformazione e che i tanti sciacalli nel settore nascondono o negano, poi dando quello che è il mio punto di vista che prova ad essere all’insegna dello STATO DI DIRITTO e sotto il cappello della SCIENZA, come sempre.

Iniziamo con una premessa fondamentale. Secondo i dati ufficiali ONU, presentati nel 2006 da UNICEF e OMS, nei paesi sviluppati tra il 3 e il 29% della popolazione ha subito abusi sessuali da minorenne, spesso a livello domestico. Tutte le ricerche serie fatte in Italia nello specifico sono coerenti con quei dati in quanto dicono che un numero che va tra gli 1 e i 3 individui su 10 ha subito abusi o molestie sessuali (anche lievi, come palpeggiamenti) durante l’infanzia o l’adolescenza. E che di tutto ciò solo l’1% circa, come dice il Censis, arriva in Tribunale.
Dati veramente sconvolgenti, di cui si parla troppo poco. Se a questi poi dovessimo aggiungere quelli di altri tipi di maltrattamenti non di natura sessuale o di incurie gravi sempre ai danni dei minori potete immaginare i numeri, già altissimi, quanto lieviterebbero. Anche in questo caso però ciò che rimene invariato è il dato statistico che mostra che il 99% degli abusi vari non arriva nei Tribunali.
Negli anni, quando si è cominciato a capire la portata del fenomeno e a combatterlo, negli USA è nata una scuola di psicologia giuridica guidata da veri apologeti della pedofilia come Underwager (che sosteneva tra le altre cose che la pedofilia è voluta da Dio e che non fa così tanti danni perché in tante culture e civiltà era praticata) e Richard Gardner (uno così equilibrato che è morto accoltellandosi alla gola e poi sventrandosi dopo essersi imbottito di droghe e che a favore della pedofilia ha scritto di tutto per poi negare furbamente quando lo accusavano, ma i testi rimangono), specializzata nella difesa in tribunale dei pedofili e che ha iniziato in malafede a creare una campagna martellante su un’epidemia di false accuse così numerose da rappresentare una vera emergenza internazionale, sull’ingiustificata psicosi pedofilia che genera un equivalente moderno della caccia alle streghe con vittime in genere poveri padri, sul fatto che gli operatori che credono ai bambini che si dicono abusati lo facciano per specularci sopra, sulla possibilità (scientificamente impossibile) di innestare nei bambini falsi ricordi di abusi sessuali subiti solo chiedendogli se gli era successo qualcosa di brutto e poi sul loro capolavoro, la PAS. Sindrome di Alienazione Parentale. Cioè se il bambino accusa il padre di abusi vuole dire che è stato manipolato dalla madre che lo ha fatto ammalare di PAS, quindi va tolto immediatamente, anche tramite le forze dell’ordine tra urla e lacrime alla madre, che è meglio non veda più o quasi e affidato esclusivamente al padre, di cui ha giustamente il rifiuto. La PAS si dimostra da sola, tramite CTU fatta da questi psicologi giuridici: dici che il padre ti molesta e la mamma ti protegge? Hai la PAS. Psicologi giuridici a parte, il mondo scientifico rifiuta questa invenzione tanto che nonostante le richieste il DSM rifiuta di includerla tra le malattie. I Gardneriani rilanciano: ok non è una sindrome, ma un disturbo, chiamato a questo punto Alienazione Parentale. Il DSM rifiuta anche questa ipotesi nonostante il lavoro di lobby in materia. Quindi per la scienza ufficiale, la PAS o AP non esistono né come sindrome né come disturbo. Quindi non esistono proprio, allo stesso modo di creazioni analoghe della stessa cricca come la Sindrome della Madre Malevola e quella dei Falsi Ricordi.
Quello che esiste ovviamente, solo un pazzo lo negherebbe, è la manipolazione psicologica di un minore, il tentativo di lavargli il cervello. Questo è un reato che corrisponde ai maltrattamenti in famiglia, e come tutti i reati va però dall’accusa dimostrato in tribunale, con prove vere. Un reato non può, facendo la cosa meno garantista e più contraria alle regole dello Stato di Diritto che esista, venire trasformato in una malattia ed essere diagnosticato da psicologi (come se per condannarti per furto o spaccio al posto di produrre evidenze in un processo bastasse diagnosticarti un’inventata per l’occasione sindrome del ladro o spacciatore) allo scopo di invalidare le testimonianze di bambini e madri che accusano pedofili e maltrattanti, facendo assolvere loro sul penale e vincere loro il civile. Soprattutto, come ha scritto il professor Flora commentando la Corte Costituzionale quando ha abrogato il reato di plagio, per poter funzionare la manipolazione deve essere come quella che fanno le sette religiose, usare metodi di reset simili alla tortura tenendo persone isolate dal mondo esterno. Anche in quel caso è però impossibile innestare falsi ricordi di violenza o abusi. In nessun caso comunque un genitore può avere una capacità manipolatoria tale da convincere un bambino che una figura che ama, frequenta abitualmente e conosce da sempre è cattiva o addirittura violenta nei suoi confronti.
Anche in Italia purtroppo, grazie ad anni di un pazzesco lavoro di lobby di psicologi giuridici e di associazioni di padri separati spesso accusati o condannati per simili reati, la PAS e i suoi derivati hanno fatto danni enormi. Tra i maggiori responsabili della sua diffusione vanno citati, per capire di che tipologia di soggetti spesso si parla, lo psicologo e docente universitario Marco Casonato – autore di molte pubblicazioni nelle quali traduce e presenta magnificando loro ed i loro autori scritti che addirittura giustificano la pedofilia e sminuiscono i suoi danni sulle vittime -, il quale attualmente è in carcere, reo confesso, per il brutale omicidio di suo fratello (e persino lì prende denunce per aggressioni di poliziotti), ma anche il sedicente esperto di “falsi abusi” Vittorio Apolloni, la cui competenza si basa non su curriculum scientifici ma sull’essere padre di un condannato definitivo per pedofilia. Cavallo di battaglia di questi personaggi è il fatto che, siccome in Italia giustamente i magistrati possono condannare solo se non esiste il minimo dubbio di innocenza, siccome poi la giustizia penale italiana sappiamo è quello che è e sconta, come la CEDU ha affermato condannandoci, pregiudizi maschilisti, siccome gli psicologi giuridici hanno fatto un gran lavoro con PAS e similia, la stragrande maggioranza delle accuse di donne e minori verso uomini abusanti viene archiviata o finisce in assoluzioni. Quindi per loro quasi tutte le accuse sporte dalle donne sono false e di queste tutte sono accuse in malafede. Quando in realtà gli studi internazionali seri dimostrano che le false accuse in malafede possono al massimo essere il 3% ed il resto sono accuse vere ma prive delle prove certe necessarie per procedere o condannare con certezza assoluta (la stragrande maggioranza) o sbagliate ma in buona fede per via di situazioni equivocate o percezione differente della situazione e del suo disvalore legale (una minoranza, ma che comunque statisticamente sono più numerose di quelle in malafede).
Se per il penale è ovviamente fondamentale che non si vada in carcere o si debba scontare altre pene senza prove ferree, altrettanto nel civile in ambito separativo, nel quale l’interesse principale da tutelare è non il diritto a non essere condannato innocente di un imputato bensì il benessere del minore, è assurdo che i bambini che denunciano abusi siano strappati al genitore protettivo e dato a quello che temono sulla base della diagnosi di una malattia o disturbo inesistente, appositamente ideata da un difensore dei pedofili. Il supremo interesse del minore è palesemente tutelarlo da un genitore che teme e farlo stare con quello che considera protettivo, non fare il contrario, dare per scontato che le sue paure e denunce siano false e indotte e costringerlo con l’ignobile terapia della minaccia, sempre di gardneriana invenzione, ad un rapporto con chi gli causa terrore interrompendo invece quello sano con chi lui ama e che lo fa sentire al sicuro, condannato invece dai gardneriani, senza processo, come sicuro manipolatore.
Per fortuna in tre sentenze di Cassazione, del 2013, 2021 e 2022, la magistratura italiana, suscitando lo sdegno di psicologi giuridici e associazioni di padri separati, ha condannato duramente la teoria pas ed il suo artefice (che per sentenza Cassazione 2013 “giustificava la pedofilia”), imponendo di smettere il suo utilizzo e dichiarando che i relativi (e frequenti) prelievi con la forza pubblica di minori non sono compatibili con lo Stato di Diritto. Purtroppo ormai la cosa ha però così preso piede che, cambiando nome ma basandosi sugli stessi concetti, si continuano a strappare bambini a madri protettive nell’ottica di affidarli a padri temuti, quasi sempre dopo passaggi lunghissimi in case famiglia, grazie alle CTU di esponenti di quella importante scuola e al lavoro di assistenti sociali di nuova generazione (entrati negli ultimi 15 anni), che sono stati in genere formati da loro, ovviamente a credere che le denunce sono sempre false, che i bambini devono amare un padre anche se li abusa e che rompere o allentare troppo i rapporti con un genitore che ti picchia o ti molesta sessualmente o fa violenza all’altro davanti ai tuoi occhi, o addirittura di smettere di provare considerazione per lui siano estremamente più gravi a livello evolutivo che quelli di continuare a subire questi orrori quotidianamente.
Quindi il PRIMO TIPO E MOTIVO DI ALLONTANAMENTO DEI MINORI DA UN GENITORE che analizziamo è questo, riguarda quasi esclusivamente le madri e solo quando lasciano o denunciano il partner maltrattante. Questo tipo di allontanamenti è uno scandalo vero, una vergogna infinita, è sempre incredibilmente sbagliato e dannoso per il minore oltre ogni dire, va denunciato e condannato in ogni modo possibile e serve un importante lavoro culturale perché smetta di verificarsi. Tutti gli operatori (CTU, servizi sociali, psicologi etc) che sono responsabili di questo tipo di allontanamenti appartengono ad una determinata e precisa scuola di pensiero. Riguardo invece ai magistrati civili o minorili, purtroppo da una 15ina d’anni la maggioranza di loro si è abituata a rinunciare ad esercitare nel concreto il proprio ruolo di “perito dei periti” ed a prendere decisioni affidandosi totalmente senza approfondire o meditare sul parere di questi “specialisti”. Cosa che fa notare amaramente fin dall’inizio anche uno dei più coraggiosi, colti e liberi magistrati penali italiani, il prestigioso Otello Lupacchini, che aggiunge che l’ingresso in Tribunale degli psicologi e l’abdicazione dei giudici a loro favore ha causato danni incalcolabili negli anni, criticando gli psicologi giuridici con parole di fuoco ma condivisibili, sino a dar loro dei ranocchi gelidi, finti scienziati ed arroganti veri imbonitori.
La scuola di pensiero dei gardneriani che abbiamo appena analizzato è opposta però ad un’altra, di origine storicamente precedente ed oggi in parte da questa soppiantata, rappresentata ad esempio dal CISMAI o dell’ormai chiuso centro Hansel e Gretel, che è estremamente attenta al tema dei maltrattamenti e della pedofilia, conoscendo gli spaventosi dati che ho citato all’inizio, che tende sempre ad ascoltare le denunce dei minori o di chi segnala preoccupato abusi (a volte madri, a volte insegnanti o pediatri o parenti etc) e, dopo averle analizzate attentamente, considera vere come il buon senso e la statistica indicherebbero moltissime di esse. In questi casi i bambini sono allontanati dalle famiglie per la certezza o per il sospetto di maltrattamenti di vario genere, abusi, incurie gravi o una tossicodipendenza pesante della quale la coppia rifiuta di liberarsi tramite un percorso monitorato.
Questo è il SECONDO TIPO E MOTIVO DI ALLONTANAMENTO DALLE FAMIGLIE che analizzeremo. Se il primo tipo è sempre sbagliato, qui la valutazione è molto più complessa. La realtà è che in molti casi gli allontanamenti (in genere solo temporanei, a volte in case famiglia – che purtroppo spessissimo sono veri lager gestiti in modo criminale, ma questo è un altro discorso che sicuramente va affrontato ma a parte rispetto alle motivazioni degli allontanamenti -, a volte, soluzione molto migliore della precedente, presso genitori affidatari, tutto ciò mentre si fanno indagini e la famiglia fa un percorso e solo quando la situazione non si riesce a risolvere per la sua gravità e la mancanza di collaborazione si passa all’adozione) sono assolutamente giustificati nell’ottica della necessaria protezione dei minori, ma esistono anche casi, ovviamente, come in ogni campo, di superficialità nel giudizio o addirittura di corruzione che portano ad allontanamenti sbagliati che creano traumi a minori e famiglie. La cosa però va valutata assolutamente CASO PER CASO, SITUAZIONE PER SITUAZIONE e si può giudicare soltanto approfondendo bene la singola vicenda di cui si parla, attraverso lo studio attento delle carte e la conoscenza seria della famiglia in questione.
Ovviamente quasi nessun genitore è disposto ad ammettere o capace di capire che nel suo caso l’allontanamento anche solo provvisorio è necessario per il minore, quindi tutti questi si percepiscono, anche comprensibilmente a livello emotivo, come vittime di una grande ingiustizia e di un complotto e facendo confusione tra scuole opposte e loro teorie, tra la denuncia dell’orrore degli allontanamenti del primo tipo (o del terzo che vedremo a breve) e della scorretta impostazione degli operatori che li chiedono e le loro storie coi loro operatori, nonché vedendo che in effetti ovviamente esistono casi gravissimi di errori di valutazione o di corruzione in quell’ambiente come in tutti gli altri, si convincono che tutti i servizi sociali e tutti gli psicologi e CTU e tutti i magistrati siano criminali parte di un unico grande complotto al fine di, a seconda delle teorie e di chi le propala, distruggere la famiglia e dare figli alle coppie LGBT (in complicità con i “comunisti” del PD e i liberal arcobaleno), fare un business economico sordido alle spalle dei minori o altre nefandezze. Ovviamente queste sono teorie del complotto e assurdità (come detto il business sui minori e le case famiglia e la corruzione esistono, ma riguardano singoli casi che vanno provati in Tribunale e non complotti che coinvolgono il 99% degli operatori) e creano un danno enorme al lavoro di chi seriamente tutela i minori, dei tantissimi operatori per bene che lottano perché i dati drammatici da me detti all’inizio possano essere un ricordo di un triste passato. Il Movimento per l’infanzia presieduto dall’avvocato Andrea Coffari ad esempio riunisce molte delle realtà migliori e più genuine e meritevoli che si dedicano alla tutela dei minori dagli abusi reali e che combattono gli allontanamenti del primo tipo.
Purtroppo invece, soprattutto a partire dallo scandalo Bibbiano, che riguardava solo allontanamenti del secondo tipo e operatori della seconda scuola, tutto un mondo che va dagli antipsichiatria di Scientology agli psicologi giuridici della prima scuola – responsabili degli allenamenti del primo tipo – alle solite associazioni di padri separati a tutto il mondo della destra più o meno estrema iperfamilista e antifemminista o proprio patriarcale, si è messo a cavalcare l’onda per raccogliere e strumentalizzare per i loro fini il dolore di tutti i genitori strappati, facendo un assurdo calderone tra quelli per PAS e quelli per maltrattamenti, tra genitori vittime di ingiustizie e genitori abusanti, creando disinformazione e spingendo teorie antiscientifiche o complottiste, minimizzando sempre il tema di abusi, maltrattamenti e violenza in famiglia, attaccando e screditando chiunque difende e denuncia inclusi i centri antiviolenza, le associazioni di madri strappate e ovviamente tutto il mondo degli operatori del settore, esclusi ovviamente nei moltissimi gruppi a loro legati gli psicologi giuridici gardneriani.
Su Bibbiano tra l’altro il processo è in corso e Simona Musco su Il Dubbio sta raccontando bene come l’impianto accusatorio si stia man mano in gran parte sgretolando e come i giornali ai tempi abbiano diffuso una valanga di false notizie. Poi si vedrà alla fine se ci sono stati veramente abusi ed errori o no e se qualcuno li ha commessi sarà doverosamente punito, intanto Claudio Foti, la cui posizione nelle carte era marginale e legata solo al caso di possibili errori nel percorso di psicoterapia che faceva con una 17enne e non agli allontanamenti, giustamente è stato assolto visto le accuse nei suoi confronti erano ridicole, veri assurdi giuridici e scientifici (la psicoterapia non può causare disturbi della personalità borderline in una persona sana!).
Ma comunque vada e sia andata a Bibbiano, la strumentalizzazione che ne è stata fatta da politici (oltre alla destra fondamentale il contributo dei primi 5Stelle, in chiave antiPD, manettara e autopromozionale), scuole di psicologia rivali e squali di vario tipo che dicono di battersi per i bambini strappati contro il grande complotto di servizi sociali, centri antiviolenza, donne che lanciano false accuse agli ex e femministe agli uomini in generale, è stato qualcosa di devastante le cui conseguenze gravissime stanno pagando tutti coloro che davvero in buona fede difendono i bambini dagli abusi e ovviamente, cosa più grave, i bambini stessi. Ma anche la significativa parte di genitori con figli ingiustamente sottratti che viene manipolata e strumentalizzata sia dagli squali che dai molti genitori abusanti che si fanno scudo con loro e li usano per fare numero: tristissimo vedere madri che hanno denunciato l’ex e per quello perso il figlio, accusate di PAS, fare squadra inconsapevolmente con abusatori e gente che ha sempre difeso i loro carnefici ed attaccare invece chi ha passato la vita a difenderle e sensibilizzare contro gli allontanamenti per quelle ragioni, a partire da Coffari per arrivare alle femministe e allo stesso Foti, sul quale basta informarsi leggendo cosa ha sempre scritto in miriadi di pubblicazioni scientifiche e detto in innumerevoli convegni per capire la verità.
Per finire, esiste un TERZO TIPO E MOTIVO DI ALLONTANAMENTO DALLE FAMIGLIE, cioè quando operatori decidono di togliere un bambino ai genitori perché questi sono troppo poveri, disoccupati e magari senza un’abitazione stabile o immigrati o con pesanti carenze nel campo delle conoscenze scolastiche, linguistiche e socio-culturali. Questa cosa, se per tutto il resto i genitori sono adeguati e amorevoli (cioè non sono violenti o pedofili o tossici o alcolisti o malati psichiatrici gravi o con seri problemi igienici o troppo irresponsabili riguardo la tutela e la cura del minore per garantire una sua corretta crescita o addirittura criminali che mandano i figli a chiedere l’elemosina o a rubare e spacciare come fanno purtroppo molti genitori gitani), è sempre incredibilmente sbagliata e da condannare duramente e gli assistenti sociali che chiedono allontanamenti di questo tipo sono o persone orribilmente classiste e discriminanti o, molto spesso, dei furfanti che hanno accordi illegali per fare business sulla pelle dei minori con qualche casa famiglia, tanto che in genere in questi casi falsificano le relazioni indicando motivi differenti (cioè inesistenti maltrattamenti o non provate incurie gravi), in quanto ufficialmente non si potrebbe togliere figli solo per quelle cause. Purtroppo la cosa capita e simili operatori esistono, ma sono veri criminali e come tali vanno denunciati, processati e condannati. L’esistenza di casi del genere, comunque meno diffusa di quello che vorrebbero raccontare nella loro narrativa propagandistica e manipolatoria squali e abusanti vari per tirare l’acqua al loro mulino, ovviamente è un dramma e contribuisce fortemente a favorire i soggetti appena citati ed i loro tentativi di screditare completamente il mondo dei servizi sociali, degli psicologi e di chi difende i minori da violenti e pedofili vari, tanto che dovrebbero essere questa maggioranza di operatori perbene per primi, quando tra loro scoprono una mela marcia, a denunciarla ed aiutare le sue vittime, per far capire chiaramente che non tutto il sistema è corrotto ma solo alcuni suoi esponenti, che i colleghi per primi combattono e condannano fermamente, capendo che gettano discredito sull’intera categoria ed il suo prezioso, fondamentale, delicatissimo lavoro.

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