Una sentenza di quasi un milione di parole del processo per il massacro di Maidan in Ucraina ha recentemente confermato che molti attivisti di Maidan sono stati colpiti non da membri della forza speciale di polizia ucraina Berkut o da altro personale delle forze dell’ordine, ma da cecchini nell’Hotel Ukraina, controllato dall’estrema destra, e in altri luoghi controllati da Maidan, un decennio fa. Il verdetto, emesso il 18 ottobre 2023, afferma specificamente che questo hotel era controllato dagli attivisti di Maidan e che un gruppo armato di Maidan legato all’estrema destra si trovava nell’hotel e ha sparato da esso.
Conferma inoltre che non c’è stato alcun coinvolgimento russo nel massacro e che nessun ordine di massacro è stato impartito dall’allora Presidente Viktor Yanukovych o dai suoi ministri.
Il verdetto conclude che l’Euromaidan, all’epoca di questo massacro, non era una protesta pacifica, ma una “ribellione” che ha comportato l’uccisione di Berkut e di altro personale di polizia.
Si tratta di un importante riconoscimento ufficiale, non solo perché la violenza ha rappresentato il caso più significativo di omicidio di massa, crimine violento e violazione dei diritti umani nell’Ucraina indipendente fino a quel momento, ma anche per i conflitti successivi a cui ha portato o contribuito. In particolare, il massacro ha precipitato il rovesciamento violento di Yanukovych e del suo governo, che sono stati ingiustamente incolpati di averlo compiuto.
Il tutto si è poi trasformato in una spirale che ha portato all’annessione russa della Crimea, alla successiva guerra civile e agli interventi russi nel Donbas, nonché ai conflitti tra l’Ucraina e la Russia e tra la Russia e le potenze occidentali, che la Russia ha drammaticamente intensificato con l’invasione illegale dell’Ucraina il 24 febbraio 2022.
Tuttavia, la conferma del verdetto sui cecchini di Maidan è stata oscurata dai media ucraini e, con poche eccezioni, dai media mainstream occidentali. Inoltre, in un articolo pubblicato su The Bulwark, una rivista neoconservatrice online, l’autrice Cathy Young ha travisato il verdetto, affermando falsamente che aveva trovato la polizia Berkut responsabile della morte di 40 dei 48 manifestanti uccisi. La Young ha anche negato e apertamente sminuito l’esistenza dei cecchini di Maidan e il coinvolgimento dell’estrema destra nel massacro di Maidan, etichettandolo come una “teoria del complotto”, nonostante le prove chiare e schiaccianti del contrario nel verdetto, nel processo e nell’indagine, così come negli studi accademici sull’evento. Tale omissione e travisamento deliberato è stato perpetrato nonostante il fatto che il testo ucraino della sentenza, così come la traduzione automatica in inglese degli estratti rilevanti, siano pubblicamente disponibili, e nonostante i tweet virali che lo descrivono e lo citano.
(Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=mh6RYyhDmqU)