di Fabio C. Maguire
Nel secondo anniversario dell’operazione speciale, i leader occidentali si sono recati a Kiev per un incontro con il Presidente Vladimir Zelensky.
All’incontro era presente anche il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, la quale ha nuovamente ribadito il sostegno e la vicinanza dell’Italia all’Ucraina, insistendo, sulla prospettiva di una vasta offensiva della Russia, sul bisogno di seguitare l’invio di equipaggiamenti e soldi e di vincere le discrepanze interne al blocco occidentale.
Parallelamente, nel cuore d’Europa, gli agricoltori d’oltralpe hanno contestato duramente il Presidente Macron in occasione dell’annuale Festival Agricolo.
Le sigle sindacali che hanno organizzato la protesta, hanno criticato la politica perseguita dal governo Macron, accusandolo di svendere il paese e di aver abbandonato i lavoratori, preferendo invece elargire ingenti fondi per l’Ucraina che, ad avviso degli scioperanti, potrebbero essere tranquillamente investiti nel settore primario per incentivare l’agricoltura nazionale.
I sindacati hanno accesamente criticato la posizione dell’Eliseo per quel che concerne la guerra in Europa orientale, accusandolo di aver tradito ed abbandonato i lavoratori francesi.
Subito dopo, seguendo le consuetudini delle democrazie liberali, la polizia ha tentato di sgomberare lo spazio antistante gli stand attraverso l’ordinaria brutalità poliziesca, arrestando anche alcuni leader dei sindacati nel velleitario sforzo di intimorire i partecipanti del sit-in.
Per inverso, la violenza della polizia ha infuocato la protesta, spronando i lavoratori francesi ad aumentare la pressione sul cordone di sicurezza posto nell’atrio degli stand.
Vista la situazione critica, il Presidente Macron ha giustamente pensato di scappare e di trovare riparo altrove, lontano dai suoi cittadini.
La protesta, a questo punto, si è propagata a macchia d’olio in tutta la città con l’arrivo di altri manifestanti che hanno iniziato a bloccare i valichi stradali verso Parigi.
I manifestanti chiedono l’immediato rilascio degli organizzatori e le dimissioni del Presidente, strepitando grida di sdegno per le “somme colossali versate all’Ucraina” e per le “briciole lasciate agli agricoltori francesi.”
L’ennesima riprova dell’idiosincrasia che il sistema occidentale prova per i lavoratori e per i suoi cittadini.