Una Nuova falsa religione: l’io al posto di Dio.
Intervista con Don Curzio Nitoglia
Mentre Lutero con il Protestantesimo ( Dio e Cristo si, la Chiesa no ) fondato sul soggettivismo e sul relativismo, inaugurò l’era del modernismo ovvero dell’emancipazione dell’uomo da Dio e dalla Sua Chiesa dall’autorità religiosa, Cartesio pensò ad emanciparlo dalla vera ed unica filosofia tradizionale, così come continuarono a farlo Kant, Hegel ed altri ancora, infine Rousseau con i suoi principi rivoluzionari, dall’autorità civile.
Dio si, Cristo no ( Deismo) ,Nè Dio nè padrone (Marx) e Dio è morto ( Nietzsche) segnarono progressivamente le tappe del modernismo, alla riconquista dell’ “io” mortificato in omaggio a Dio durante il Medio Evo.
Ne parliamo con Don Curzio Nitoglia, sacerdote romano, eccellente saggista e appassionato studioso dell’Aquinate.
Don Curzio, quella odierna è una nuova religione “infettata” dal Protestantesimo?
Una nuova religione soggettivista, relativista che ha eretto a dogma l’autonomia della coscienza, puntando alla divinizzazione dell’ “io” attraverso l’uccisione nicciana di Dio in omaggio all’ “io”.
La Chiesa avrebbe deciso di cambiare radicalmente perchè non al passo coi tempi?
Prevale una certa ambiguità nella formazione di una nuova “religiosità” : da una parte incertezza sui misteri rivelati, dall’altra si pensa ad una vita cristiana secondo lo spirito del secolo mediante il modernismo usando un linguaggio che si appropria delle massime del mondo facendo credere che la Chiesa romana deve mutare nella morale, nella liturgia e nella dottrina.
La Chiesa preconciliare è messa al bando?
Non sarebbe più accettabile . In ambienti cattolici vi è la convinzione che dopo il Concilio Vaticano II esiste una “nuova religiosità” .
Dio è sottomesso all’ “io” ?
Viene esaltata la dignità umana, come principio assoluto e intangibile, a scapito della verità e del bene . La nuova religione inaugura il culto dell’uomo che deve cercare il proprio benessere sulla terra. E’ assolutamente indulgente anche con il piacere sensuale; nella vita coniugale e familiare antepone il piacere al dovere, giustificando i metodi anticoncezionali , non si oppone al divorzio,tollera l’omosessualità e la coeducazione non tenendo conto dei disordini morali ad essa inerenti e che sono conseguenza del peccato adamitico.
Prevale l’ideologia marxista che va contro l’immobilismo della Tradizione?
La tradizione non è immobilismo, ma è crescita nella stessa direzione.Il marxismo propugna nella vita pubblica e nella religione dell’uomo l’egualitarismo contrario all’ordine naturale rivelato che richiede l’esistenza di un ordine sociale.
Vuole fare un esempio di “nuova religiosità” che mette in pericolo l’anima del fedele ?
I teologi modernisti non insistono sul fatto che i peccatori devono assolutamente pentirsi perchè l’impenitenza finale come scrive l’Angelico ” è di per sè imperdonabile e irrimediabile.Illudono invece le anime facendogli credere che Dio mostri a tutti appena dopo la morte, le pene dell’inferno e la gloria del cielo dandogli l’occasione di scegliere. Niente di più falso, perchè dopo la morte non si può più meritare.Qualche volta, per pura misericordia Dio preserva l’anima che vive abitualmente nel male, dal giungere all’impenitenza finale ( cfr, S.Ambrogio, De paenitentia, C.X- XII ; S.Gerolamo, Epist. 147 ad Sabinianum; S.Agostino, Sermo 351; S.Giovanni Crisostomo, Nove omelie sulla penitenza; S.Bernardo di Chiaravalle, De conversione).
Quindi è necessario pentirsi al piu’ presto del male commesso?
Per non precipitare nell’impenitenza finale. San Tommaso spiega che se l’uomo si trova nello stato di peccato grave, la sua fragilità a resistere alle tentazioni di peccare mortalmente è talmente grave, che non può rimanere molto tempo in questo stato senza commettere altri peccati mortali ( S.Th.,I-II.q.109,a.8). Talvolta la misericordia onnipotente di Dio converte all’ultimo istante quei peccatori rimasti volutamente nello stato di odio contro Dio sino alla fine( vedi il buon ladrone ). Per non essere ingannati da dottrine moderniste dobbiamo non prendere in considerazione quelle novità lontane dalla dottrina tradizionale.