di Fabio C. Maguire
Il Presidente Robert Fico ha tenuto un discorso durante la cerimonia d’insediamento, rilasciando una serie di dichiarazione sul conflitto in Ucraina.
Il leader slovacco ha ribadito che Bratislava non fornirà più armi a Kiev, ma si limiterà esclusivamente a prestare assistenza umanitaria e civile all’Ucraina.
Nell’ambito dello scontro in Europa orientale, Fico ha poi criticato la politica dell’Unione Europa e il suo approccio alla crisi.
Bruxelles, ad avviso del Presidente slovacco, dovrebbe impegnarsi per una soluzione diplomatica dello scontro e non incoraggiare i combattimenti.
Il continuo trasferimento di armi dall’Europa all’Ucraina non risolverà la situazione e servirà solamente a prolungare la sofferenza e il dolore del popolo ucraino.
Fico ha poi anche criticato il Presidente Zelensky e il suo piano di pace.
Per il Presidente slovacco la posizione di Zelensky non è costruttiva ed i suoi piani sono “assolutamente irrealistici in termini di condizioni proposte.”
La Russia e gli Stati Uniti devono accordarsi per arrivare ad una pace duratura e stabile attraverso strumenti politici.
Secondo Fico, Kiev non esercita nessun ruolo a causa della sua condizione di subalternità nei confronti dell’Occidente e deve solo eseguire gli ordini che gli vengono impartiti.
Infine, il Presidente nel suo discorso ha ricordato le cause della guerra che oggi si sta consumando nel Donbass e che affondano le loro radici nel 2014, l’anno del colpo di Stato e l’inizio delle violenze dei nazionalisti ucraini ai danni dei russi residenti nel paese.
In stile Orban, Robert Fico ha dichiarato che si opporrà alle nuove sanzioni contro la Russia perché non seguono gli interessi del popolo slovacco.
Non accadrà che Bratislava, ha dichiarato Fico, adotterà dei provvedimenti che vadano a ledere i propri interessi solo per gratificare qualche signore d’oltreoceano.
L’epoca della servitù sta finendo.
L’Unione Europea sta morendo e c’è chi ancora non se è reso conto.