Ultimo atto. Parità di genere, incentivi per assumere i transgender. Indottrinamento arcobaleno. Questo il lascito dell’agenda Draghi.
Il premier ci teneva tanto. Così dicono alla fine dell’ultimo Cdm del governo Draghi. E se Draghi ci teneva tanto, chi mai avrebbe osato dare un dispiacere al migliore dei Leviatani possibili ? Forse la ministr-a ministro della Famiglia (sic !) e delle Pari opportunità Elena Bonetti ? Damnatio memoriae scongiurata, ecco invece a perenne memoria, la Nuova Stategia Nazionale Lgbt+.
Un “piano articolato in azioni concrete per prevenire e contrastare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”. In parole semplici, un colpo di mano che, siccome ce lo chiede l’Europa, inocula la nostra cara nazione delle “magnifiche sorti e progressive” conquiste del globalismo trans e terzo genere, la cui strategia, in soldoni, così si articola:
- più indottrinamento gender a scuola;
- più uso della neolingua Lgbt;
- più stili di vita omo e trans.
Per alcuni solo un ddl Zan un po’ più marcato. Per noi, un altro passo verso l’abisso o verso quel piano inclinato teso allo scardinamento dell’ordine morale e naturale. Proteggere la salute, si legge nella guida. anche psicologica, per accompagnare le persone transessuali nella fase della transizione. Il che tradotto dall’anti-lingua, significa politiche di trattamento di conversione per il cambio sesso dei minori. Ancora una volta, con la scusa della lotta alle discriminazioni, il lascito è quello della costruzione di una società trans-umana. Se questo è il lascito, tenetevelo pure.
di Antonello Cavallotto, bioeticista