L’Fbi Da Trump, “Blitz Senza Precedenti”.
Steven Bannon: Risponderemo Al Fuoco
di Giuliano Castellino
Quando nel 2016 Donald Trump sconfisse Ilary Clinton e divenne Presidente degli Stati Uniti capimmo immediatamente che una rivoluzione anti-globalista si stava scatenando.
Ci ricordiamo lo scetticismo generale che ci circondò, d’altronde non era semplice abbracciare una “ribellione americana”.
Eppure proprio dalla “terra del male” stava partendo un riscatto mondiale contro il globalismo ed il suo imperialismo, con una guerra senza sosta tra Trump ed il deep state a stelle e a strisce ed il potere mondialista.
The Donald da subito fece capire che il vento era cambiato: taglio i fondi per le campagne Lgtb e le pratiche abortiste, favorì le politiche ed i movimenti pro life, alzò il muro col Messico, bloccò l’immigrazione, non fece guerre in giro per il mondo, avviò politiche estere multipolari e dialoghi con Putin e la Russia, arrivò a chiedere lo scioglimento della Nato e portò la disoccupazione negli Stati Uniti all’1%!
Tutto questo scatenò le ire dei globalisti e del nuovo ordine mondiale che scatenarono un vero golpe globale.
Ecco che si arrivò al Great Reset, ai vari Gates, Soros e compagnia bella accordarsi con Greta e la Cina e utilizzare Covid, emergenza clima e brogli per far fuori Trump e riprendere le redini del mondo.
Ma se il vento populista e la rivoluzione anti-globalista sembra non conoscere sconfitta, nemmeno di fronte alle elezioni truccate e ai colpi di Stato di Biden, alla narrazione terrorista e criminale del Covid, alla repressione contro i dissidenti e nemmeno contro le guerre della Nato, i piani di resilenza e le folli transizioni ecologiche e le tirannie tecnocratiche che vorrebbero soffocare volontà e sovranità nazionali e popolari.
Anche negli States Trump sembra pronto al suo ritorno, soprattutto dopo la grande vittoria ottenuta contro l’aborto.
I sondaggi lo danno quasi al 70% ed ecco che i globalisti arrivano a fare ciò che non erano mai arrivati a fare.
Stanno facendo il giro del mondo le foto che mostrano gli agenti dell’Fbi con i mitra in braccio davanti alla residenza privata di Donald Trump, a Mar-a-Lago in Florida.
Gli agenti hanno perquisito la villa stanza per stanza e portato via molti documenti.
I giornali americano e mondiali, non certo amici di Trump, sottolineano come si tratti di una cosa mai vista: mai c’era stato un blitz federale nella casa privata di un ex presidente americano.
Gli storici non ricordano un caso in cui l’Fbi ha perquisito la casa di un ex presidente e il caso “ha segnato un’escalation delle indagini del Dipartimento di Giustizia” sui suoi ultimi giorni in carica, e “agiterà il periodo che precede le elezioni di midterm a novembre”: è l’osservazione del Wall Street Journal, che alla notizia dà il titolo più forte in prima pagina.
La perquisizione, rileva il Wsj, “avviene mentre il sostegno all’ex presidente, e in particolare all’idea che possa ricandidarsi nel 2024, è in al massimo dei consensi.
Ma la mossa dell’Fbi è diventata rapidamente un grido di battaglia per molti repubblicani”, e ha ricompattati milioni di americani attorno a Trump.
Il Washington Post sottolinea come “l’ex presidente ha accusato i Democratici di usare il sistema giudiziario come arma contro di lui”.
Trump ha definito la perquisizione un attacco alla sua candidatura degno di un Paese del terzo mondo.
Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca all’inizio della presidenza Trump, in un’intervista su Fox News ha dichiarato: “Siamo in una guerra politica e ideologica” organizzata dagli oppositori del tycoon che “sono assolutamente impietriti dal fatto che Trump possa annunciare nelle prossime due settimane” che si candiderà alla presidenza nel 2024 “e che possa aggiudicarsi la nomination repubblicana e guadagnarsi la Casa Bianca”. “L’Fbi, in questo momento, è la Gestapo” e “dovremmo rispondere al fuoco”, ha aggiunto minacciosamente Bannon parlando di “inghiottire l’Fbi e il Dipartimento di Giustizia”.