L’Ex Pc Rizzo, L’Ex Pm Ingroia, Gli Amici Di Castellino E L’Ex Leghista Donato: Sovranisti, Populisti, Comunitaristi e Antiglobalisti Uniti Verso Un Grande Fronte Di Libertà
Sabato e domenica il congresso di Ancora Italia a Napoli.
Le estrazioni culturali dei promotori sono in alcuni casi agli antipodi, ma le convergenze antisistema (dalla pandemia alla guerra in Ucraina) sono dichiarate e condivise: “Via da Oms, Nato e Ue
“Non ha senso rinchiudersi dentro i limiti angusti di una appartenenza fanaticamente identitaria”, è scritto nella relazione congressuale finale di Ancora Italia, sabato scorso al Palapartenope di Napoli.
E infatti eccoli qui, tutti assieme: Marco Rizzo, espulso dal Partito Comunista proprio per questa scelta, gli skin di sinistra di Patria socialista, la ex leghista Francesca Donato, Antonio Ingroia, le formazioni sovraniste Riconquistare l’Italia e appunto Ancora Italia.
Invitati ai lavori congressuali gli ex 5 Stelle di Alternativa, con il deputato Pino Cabras in rappresentanza, La Prima Linea di Napoli, amici di Castellino, molte altre realtà delle piazze che in questi 30 mesi hanno espresso il dissenso al regime tecno-sanitario.
“Puntiamo a costruire un’area che tenga insieme le forze del dissenso al governo Draghi”, spiegano dall’agguerrita pattuglia.
Le estrazioni culturali dei promotori sono in alcuni casi agli antipodi, ma le convergenze antisistema sono dichiarate e condivise.
Sulla pandemia e sulla guerra, ad esempio. “Il tentativo di dipingere Putin come un pazzo assetato di potere è semplicemente ridicolo, alla luce del progressivo e minaccioso avanzamento delle forze atlantiche fino alle porte della Russia. L’utilizzo strumentale e cinico del popolo ucraino, scagliato come palla di cannone contro Mosca dai soliti burattinai, palesa il carattere assolutamenteperfido delle élite atlantiste”, è spiegato nel documento di ANCORA ITALIA.
Oppure: “Con il covid il Sistema ha compito un decisivo passo in avanti, trasformando i diritti inalienabili in mere concessioni garantite dal potere sulla base di decisione arbitrarie e illogiche ammantate di grottesca scientificità”.
Ovviamente il rassemblement promette di lavorare all’uscita dall’euro, ma in generale “la disarticolazione delle principali istituzioni globaliste, Nato, Ue e Oms su tutti, rappresenta un obiettivo primario e indispensabile per chiunque voglia combattere una battaglia che non risulti soltanto cosmetica”.
Programma e parole d’ordine che richiamano un po’ al M5S delle origini, ma pure alla Lega Nord di Matteo Salvini quando giocava a fare l’anti Ue. E che combaciano molto con quelle Italexit di Gianluigi Paragone, con quelle di Alternativa per l’Italia di Simone Di Stefano e Mario Adinolfi, de Il Popolo Italiano diSimona Boccuti Forti e di tutta la galassia dell’alleanza anti globalista auspicata da Monsignor Viganò, che oggi in Italia potrebbe rappresentare – non solo gli 8 milioni di non vaccinati accertati – oltre 20 milioni tra vaccinati pentiti e dissidenti al Pass, alla guerra e alle politiche sociali di Draghi.
Chi guarda ai sondaggi – per il momento dato che poco interessa al mondo della resistenza – il voto anti-sistema, sulla carta, se capace di offrire un’unicità di offerta e un’unità di intenti e non cadere nel solito teatrino dei veti incrociati e delle liti da politichese, può valere un 10-15 per cento.
Quello che è certo che in questi trenta mesi, né la repressione, né la criminalizzazione, né la tirannia mediatica hanno fiaccato il dissenso ed oggi l’alleanza anti-globalista, popolare, plurale, anti-ideologica, non solo è più forte ed ampia, ma anche più matura e pronta ad uscire dalle logiche del ‘900, per conquistare il futuro e la libertà.