Giuliano Castellino
In Francia ci sono due popoli che si sfidano: la Francia “vandeana”, quella della Fede e del lavoro, della sovranità e del popolo, che non vuole la guerra né il cappio dell’Unione europea… poi c’è la Francia della Generazioni Erasmus, impregnata di globalismo e di antifascismo in assenza di fascismo, liberal e progressista, green ed arcobaleno, che canta “Bella Ciao” e spiana la strada ai carri armati verso Mosca.
In Francia si gioca una partita ben più ampia che sta coinvolgendo tutto il Vecchio Continente, con i popoli che non vogliono la terza guerra mondiale e le cancellerie al servizio di Washington e Bruxelles che invece stanno facendo di tutto per scatenarla.
A guidare il fronte della Libertà, dei liberatori e della liberazione è l’ungherese Orban, che il mainstream definisce “putiniano”, nei fatti un sovranista che non vuole piegarsi alla Nato e all’Ue.
Oggi Orbán è l’ombelico d’Europa e sta raggruppando i sovranisti europei, aspettando Trump.
Il premier ungherese, tra l’altro presidente di turno Ue, ha un chiaro programma pacifista e
filorusso.
Aspetta la Meloni e attende il risultato francese.
Basta leggere il programma ufficiale della presidenza ungherese dell’Ue per capire il ruolo che Viktor Orbán si vuole intestare nei sei mesi più difficili per l’Unione europea…
Politiche a favore della vita e della famiglia. Rapporti con la Cina e riaffermare gli accordi della “via della Seta”.
Nessun attacco contro Mosca e nessun appoggio a Kiev.
Zero parole su green e Lgtb.
Insomma un programma tutto sovranista popolare che sta mettendo in crisi la Van der Leyen e la neoeletta Commissione europea, pronta alla terza guerra mondiale.
Orbam, con Fico, l’AfD e gli altri sovranisti popolari è pronti a sfidare i globalisti e a proporre una nuova Europa.
La nostra Europa, quella dei popoli, che grida “Pace, Lavoro e Libertà!”.