di Carla Peroni
In seguito all’incontro tra il Vice Primo Ministro serbo Vulin e il Presidente russo Putin, L’UE ha ammonito la Serbia sulla possibilità che questa scelta potrebbe portare alla chiusura e quindi al blocco del percorso di annessione serba all’Unione stessa.
Ferma la replica del V.P.M. che ha ricordato che anche il Primo Ministro ungherese Orban ha incontrato Putin. Ha aggiunto di essere orgoglioso di questo colloquio con il Presidente.
Il Primo Ministro serbo Vucevic ha ribadito che pur rimanendo obiettivo primario l’ingresso della Serbia nell’UE ciò “non significa tagliare i ponti e non parlare più con nessuno” in riferimento anche all’invito esteso da Putin a Vulin a partecipare al prossimo vertice BRICS ad ottobre a Kazan, in Russia.
Vulin ha inoltre ribadito che la Serbia “non aderirà alla NATO, non imporrà sanzioni alla Russia e non ospiterà sul suo territorio alcuna attività antirussa”.
Infine ha chiesto al portavoce dell’UE di non usare termini come “aggressione”, “diritto internazionale” o “Carta delle Nazioni Unite” poiché dopo l’aggressione NATO contro la Serbia, la violazione della risoluzione n. 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU e il riconoscimento del cosiddetto Kosovo, l’Europa perso ogni prerogativa di parlare di moralità e diritto internazionale.