Il ministro dell’Industria giapponese, Nishimura, dichiara che il mega progetto energetico russo Sakhalin 1 “è molto importante per il Giappone” e conferma il suo interesse per un eventuale investimento nel nuovo operatore di Mosca.
Ciò nonostante il governo di Tokyo non si può di certo considerare filo-putiniano.
L’Ue ufficializza il lancio di Eumam Ucraina, la missione di sostegno e addestramento militare di soldati ucraini su territorio europeo, ma Budapest si sfila:
“L’Ungheria non si considera vincolata da questa decisione, pur consentita dal diritto Ue – afferma il ministro degli Esteri Szijjarto -.
Non parteciperemo a questa missione e non invieremo alcun istruttore. Non la consideriamo una buona idea, né qualcosa che non porti a un’escalation.
Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza del popolo ungherese”.
Pare che all’estero insomma ci siano esecutivi in grado di mettere al primo posto l’interesse nazionale.
Nel frattempo la crisi economica e sociale continua a gravare sulla pelle dei cittadini italiani, mentre sul campo l’escalation bellica si fa sempre più incandescente, con la Russia che scalda i muscoli bombardando infrastrutture energetiche e il popolo ucraino di conseguenza sacrificato sull’altare degli interessi Nato.