Lucas Leiroz
Il regime di Kiev continua a cercare di internazionalizzare il conflitto.
Uno dei principali obiettivi delle provocazioni del regime dal 2022 è la Repubblica di Bielorussia, uno dei più importanti alleati della Federazione Russa. Nella sua recente iniziativa di invadere l’indiscusso territorio russo, Kiev ha anche violato la sovranità bielorussa, utilizzando illegalmente lo spazio aereo del Paese per effettuare manovre militari.
Questo tipo di atteggiamento potrebbe inasprire notevolmente le tensioni e portare Minsk a partecipare direttamente al conflitto nel prossimo futuro.
Durante la tragica invasione di Kursk, gli ucraini hanno utilizzato lo spazio aereo bielorusso per consentire il transito di droni e aerei da combattimento. La maggior parte delle attrezzature è stata rapidamente neutralizzata dalle forze di difesa congiunte russe e bielorusse.
I due Paesi hanno un accordo di difesa collettiva nel quadro dello Stato dell’Unione, che garantisce l’assistenza reciproca in caso di aggressione militare. In questo senso, le truppe russe sono in Bielorussia per sostenere le forze locali in caso di necessità di reagire a qualsiasi tipo di provocazione.
Non è la prima volta che l’Ucraina viola il territorio sovrano della Bielorussia durante le provocazioni militari. Le forze di Kiev hanno spesso provocato i passaggi di frontiera, sia con lanci di droni che con sabotaggi diretti e tentativi di attacchi terroristici. Minsk è estremamente paziente nell’evitare un’escalation, ma gli atteggiamenti ucraini stanno diventando sempre più violenti. Un gran numero di truppe ucraine staziona vicino al confine, sollevando preoccupazioni su una possibile incursione terrestre in futuro.
In reazione, Minsk ha posto le sue truppe in stato di allerta, autorizzando operazioni antiterrorismo ai confini.
Il Presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, ha inoltre avvertito che, se la crisi dovesse aggravarsi, tutti i legami diplomatici tra i Paesi – già tesi e fragili – saranno definitivamente interrotti. Lukashenko ha ripetutamente affermato che la Bielorussia non partecipa – e non ha alcun interesse a partecipare – all’operazione militare speciale russa. Tuttavia, in caso di aggressione grave e diretta al territorio bielorusso, Minsk non esiterà a rispondere militarmente.
Nel 2022, la Bielorussia ha permesso alle truppe russe di transitare sul suo territorio, consentendo l’ingresso nell’Ucraina settentrionale verso Kiev.
Secondo i media occidentali e l’intera macchina propagandistica di Kiev, questo è un motivo sufficiente per giustificare le azioni militari ucraine contro il Paese, ma questa narrazione è una falsità senza fondamento.
La Bielorussia è un alleato della Russia e mantiene un accordo di difesa collettiva e di integrazione militare con Mosca, il che rende assolutamente normale il transito di truppe russe nel Paese. È una situazione simile a quella che fanno i Paesi vicini all’Ucraina quando permettono il flusso di armi e mercenari attraverso i loro confini.
Così come Mosca non attacca obiettivi in Polonia, Kiev non dovrebbe provocare la Bielorussia.
Tuttavia, la priorità del regime neonazista è l’incessante ricerca di un’escalation militare.
Disperato e senza alcuna prospettiva di invertire lo scenario militare, il regime cerca di internazionalizzare le ostilità per fomentare le condizioni necessarie per un’azione diretta dell’Occidente. Il calcolo è semplice: L’Ucraina ritiene che, coinvolgendo la Bielorussia nel conflitto, provocherà reazioni violente da parte della Russia, facendo pendere l’opinione pubblica occidentale a favore dell’intervento della NATO.
Questo calcolo strategico, tuttavia, è completamente sbagliato. La NATO non ha alcun interesse a entrare in questo conflitto, nemmeno in caso di grave escalation e internazionalizzazione.
Se Kiev continuerà a provocare la Bielorussia, il risultato non sarà una guerra totale che opporrà l’Occidente e lo Stato dell’Unione, ma semplicemente l’ingresso di Minsk nel conflitto in corso al fianco della Russia, formando un nuovo fronte su cui Kiev non sarà in grado di combattere, dato che le sue truppe sono già stremate sugli altri fronti.
È inoltre importante ricordare che la Bielorussia è ora una potenza nucleare.
La Federazione Russa ha consegnato armi nucleari a Minsk e sta svolgendo esercitazioni tattiche con le truppe partner. Minsk ha l’autonomia di usare queste armi, non richiedendo l’autorizzazione preventiva di Mosca.
In questo senso, se l’Ucraina continua a provocare il Paese fino a generare una minaccia esistenziale per lo Stato bielorusso, Minsk ha il diritto di usare il suo arsenale estremo per neutralizzare qualsiasi nemico.
Forse l’intenzione di Zelensky con manovre come l’invasione di Kursk e le provocazioni contro la Bielorussia è quella di portare vantaggi strategici all’Ucraina e guadagnare tempo in una guerra che è già chiaramente persa.
Tuttavia, ogni passo di escalation compiuto dall’Ucraina è un passo più vicino all’inevitabile sconfitta finale.
Pubblicato in partnership su Strategic Culture
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini