LE ‘MOSCHE BIANCHE’: PRIMA DI POTER FARE QUALSIASI ALTRA COSA BISOGNA DIVENTARE TUTTI ‘MOSCHE BIANCHE’, CIOÈ DISSIDENTI, PERCHÉ LA DISSIDENZA È NOBILISSIMA MENTRE IL POLEMISMO È VILISSIMO E PERNICIOSO.
I dissidenti sono mosche bianche, ma basta capirlo e si può diventarlo.
Capire cioè che il polemismo non è che vile e inutile conservatorismo opportunistico. Perché, mentre la dissidenza consiste nel voler ‘sparecchiare’ il tavolo della politica, dell’economia, dell’informazione, della vita, e ‘riapparecchiarlo’ con una nuova tovaglia, nuove stoviglie, nuove vivande, nuove bevande, il polemismo è invece lottare su quel tavolo per come esso è al solo scopo di conquistarvi un po’ di spazio. Che è quello che fanno tutti e soprattutto i più accesi ‘contestatori’, quali i complottisti, gli apparenti estremisti, i più apparentemente aspri critici del regime, i quali tutti sono funzionali allo stesso gioco: distogliere dall’unica cosa che conta: sconfiggere il signoraggio per via giudiziale ed iniziare così un vero percorso di cambiamento su tutti i piani.
Tutti insomma — compresi quelli le casseforti delle cui vite sono vuote — sono incredibilmente asserviti alle banche, e quelli che più si dimenano lo sono più degli altri.
L’intera società, in definitiva, salvo le predette ‘mosche bianche’, combatte in favore del suo nemico — il potere economico — in cambio delle briciole che esso elargisce a ciascuno.
Se vogliamo ‘sederci alla tavola’, la ‘nuova tavola’, anziché starci sotto aspettando che ‘chi può’ ci lanci qualche osso, dobbiamo farci forza e coraggio.
Tanto più che ormai sotto la vecchia tavola, in attesa degli ossi, c’è ormai quasi l’intera società, e tutti sono sempre più rabbiosi, sicché è più facile essere addentati che addentare qualcosa.
Alfonso Luigi Marra