di Fabio C. Maguire
Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov è arrivato lunedì in Brasile, prima tappa del suo viaggio in America Latina che lo porterà successivamente in Venezuela, Nicaragua e Cuba.
Come suggerito da altre fonti, questo è il terzo evento diplomatico, nel giro di un mese, che conferma la nascita di una solida intesa tra Russia, Cina e Brasile.
Con il Presidente Lula, Brasilia ha aperto le porte a una politica sempre più chiaramente anti-egemonica e multipolarista, ponendo un altro mattone per la costruzione del multilateralismo.
Nella conferenza stampa presieduta dal capo della diplomazia russa, il delegato del Cremlino ha espresso la sincera intenzione di Mosca di porre fine al conflitto in Ucraina, mostrando altresì la propria gratitudine al Brasile per aver compreso le cause dello scontro nonché per la sua disponibilità a contribuire alla soluzione della crisi.
In secondo luogo la Federazione Russa ha ribadito il proprio sostegno alla candidatura di Brasilia per un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: “Oggi, abbiamo ribadito il nostro sostegno alla candidatura del Brasile per un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, e sosteniamo in questa direzione anche l’India e la necessità di soddisfare gli interessi del continente africano“.
Entrambi i Paesi concordano sul processo di allargamento dei BRICS e considerano le candidature ufficiali di Algeria, Argentina e Iran come anche l’interesse di Tunisia, Egitto e Arabia Saudita.
“Vediamo i BRICS come una struttura diplomatica creativa [….] di consolidamento di un nuovo ordine mondiale multipolare con la consapevolezza generale che tutti i partecipanti hanno una voce legittima nelle discussioni sulle importanti questioni globali.”
Lavrov ha esposto infine le intenzioni di Mosca di cooperare con Brasilia nello sfruttamento dell’energia nucleare pacifica, ossia nel settore spaziale e in quello dell’agricoltura.
Il ministro si è recato poi nella residenza presidenziale, consegnando un invito del Presidente Putin per la sua controparte Lula in vista dello svolgimento del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo.