di Fabio C. Maguire
Molti hanno fornito delle interpretazioni, più o meno condivisibili, sull’attuale ammutinamento di Prigozhin.
Tutti hanno però concordato sul fatto che il capo della Wagner e i suoi sostenitori sono dei traditori della Patria.
Alcuni hanno sostenuto che le azioni della Wagner fossero ordinate da altri, che fosse quindi una questione non interna bensì più complessa e articolata.
Molti reputano che la Wagner sia venduta e controllata dall’Occidente.
Dunque, il gruppo che si è contraddistinto per i successi e le eroiche vittorie in Ucraina sarebbe adesso una marionetta nelle mani dell’acerrimo nemico.
Sembrerebbe un’assurdità ma la situazione è così drammatica e assurda che anche questa ipotesi non può essere esclusa, specie se concorrono una serie di indizi e prove compromettenti che hanno allarmato l’opinione pubblica russa.
In primo luogo, ci si chiede come mai, vista la stima e il rispetto reciproco tra Putin e Prigozhin, quest’ultimo abbia deciso di reagire in maniera così sproposita e avventata a seguito delle risposte del Ministero della Difesa.
In pieno stile occidentale, come in un film holliwoodiano, il capo della Wagner ha mentito affermando che il Ministro della Difesa avesse ordinato di bombardare un campo di addestramento del gruppo paramilitare privato.
La Wagner ha utilizzato lo stesso modus operandi dei rivali americani, un incidente, rigorosamente inventato, per giustificare un intervento militare.
In secondo luogo, il Signor Prigozhin ha fatto delle affermazioni poco decorose circa l’operazione militare speciale.
Ha detto chiaramente che Kiev per otto anni non ha mai bombardato il Donbass, sostenendo che la Russia non sia stata provocata ma che abbia deliberatamente deciso di colpire l’Ucraina per “mostrare i muscoli all’Occidente”.
Sembra che il boss stia rinnegando le proprie missioni, ma anche il sangue dei suoi ragazzi che con orgoglio e coraggio hanno sacrificato la propria vita per liberare decine di villaggi dal gioco criminale di Kiev.
In terzo luogo, nei primi istanti di crisi le forze speciali russe hanno circondato e fatto irruzione all’interno del palazzo della Wagner di San Pietroburgo.
In questo edificio sono stati rinvenuti scatoloni il cui interno ha lasciato sbalorditi i stessi agenti.
Circa 4 miliardi di rubli erano tenuti segretamente nascosti nelle stanze della sede del gruppo paramilitare.
Questi soldi non sono stati dichiarati e la loro origine è molto dubbia, contestualizzando forse neanche troppo.
Infine, la Wagner ha trovato il sostegno del corpo dei volontari russi.
Esattamente, proprio quel gruppo di traditori e banditi, rifugiati in Ucraina dal 2014, che hanno recentemente attaccato le zone di confine russe, provocando la morte di decine di civili e la distruzione di case, scuole e ospedali
I nemici numero uno della Russia hanno espresso la loro solidarietà alla Wagner, a quanto pare fra traditori sembra esserci una discreta intesa.
Infatti, Denis Nikitin è apparso in video per assicurare il loro sostegno ai ribelli di Prigozhin, invitando i suoi sostenitori nella Federazione Russa ad agire.
Se queste persone vengono finanziate da NATO e americani chi ci dice che anche la Wagner non lo sia?
Kuleba, uno dei tanti clown che siedono vicino a Zelsnky, ha riferito che “qualsiasi ribellione, qualsiasi problema che sorga dietro le linee nemiche è nel nostro interesse. Ogni problema dietro le linee nemiche è per il bene della nostra vittoria.”
Prigozhin sta lavorando per gli interessi dei nemici della Russia.
Ovviamente, almeno per il momento, non ci sono prove della sua corruzione ma quel che è certo è che la Wagner ha mosso guerra sul suolo sacro della Russia e contro il popolo russo.
In conclusione la Wagner e i suoi sostenitori sono dei traditori, nemici della Patria e del popolo.
Non ci stupiremo se fra qualche anno usciranno documenti che proveranno il coinvolgimento della NATO in questa guerra fratricida.