Aleksandr Dugin
La parata del Giorno della Vittoria del 9 maggio 2024 ha un significato totalmente diverso da tutte le cerimonie precedenti.
Questa volta non si tratta solo di una commemorazione del passato, ma anche di una premonizione del futuro.
Dal punto di vista geopolitico, i risultati concreti della Grande Vittoria sovietica sono stati rubati, svenduti e dissipati a partire dalla fine degli anni ’80 e fino al crollo dell’URSS all’inizio degli anni ’90. L’ultimo colpo è stato dato di recente con la Finlandia, fino ad allora neutrale, che ha aderito alla NATO insieme alla Svezia.
Noi russi abbiamo conservato la sacra memoria di milioni di eroi caduti, ma abbiamo perso i frutti delle loro gesta eroiche. Ancora una volta nella storia sperimentiamo l’invasione dell’Occidente e siamo costretti a reagire nella periferia occidentale delle nostre terre naturali, in Ucraina.
È la conseguenza dell’enorme tradimento dell’ultimo leader sovietico Gorbatchov e del miserabile Boris Eltsin, la cui memoria è maledetta.
Così il Giorno della Vittoria è stato da allora solo il Giorno del dolore e della tristezza.
Putin ha iniziato a ripristinare la sovranità della Russia fin dall’inizio del suo governo ma, più insisteva, più cresceva la pressione dell’Occidente sulla Russia.
Così nel febbraio del 2022 siamo arrivati al punto di non ritorno e la Russia è entrata nella nuova guerra patriottica contro l’Occidente.
Questa volta la parata del Giorno della Vittoria si svolge nel bel mezzo della guerra ed è simbolico che vi partecipino le truppe regolari dell’esercito russo che stanno combattendo contro la NATO in Ucraina.
L’obiettivo della nuova guerra patriottica, chiamata Operazione Militare Speciale, è riconquistare lo status di superpotenza mondiale.
Non si tratta quindi solo di ricordare il passato, ma di guardare al futuro. Se non vinciamo la guerra in Ucraina saremo finiti come grande potenza, ecco perché Putin è pronto a combattere fino alla fine, costi quel che costi.
Il Partigiano russo Kiril ha impartito la benedizione a Putin, benedicendo “le sue severe e terribili decisioni”, senza spiegare cosa intendesse dire. Ma il nostro popolo ha capito molto bene questa benedizione.
(https://t.me/ideeazione)