Julius Evola si schiera proprio dalla parte della guerra metafisica, che è più chiaramente presente nelle più alte forme di eroismo: spirituale e militare. Nel mondo moderno, l’eroismo sarà qualsiasi resistenza ostinata e disperata ad esso: una lotta senza compromessi contro il liberalismo, il globalismo e il satanismo.
Cioran, a causa del suo gnosticismo, si riferisce piuttosto all’eroismo tragico e decadente. Evola ha un atteggiamento più positivo, non parla dell’inutilità della nostra rivolta, ma riconosce che il guerriero metafisico che si ribella al mondo moderno rischia di essere solo, condannato alla sofferenza e all’infelicità. Per Hegel, l’inizio della filosofia è radicato proprio in una coscienza infelice; dopo tutto, una coscienza felice, pacifica, confortevole è autosufficiente e non spinge verso nulla, sforzandosi di preservare ciò che è. In casi estremi, una coscienza felice è una completa assenza di coscienza e totale armonia con il mondo circostante; possiamo osservarlo negli animali, nelle erbe e nei minerali. Platone il filosofo sarà infelice, in quanto, dopo tutto, viene tirato fuori con la forza dal mondo in cui osservava felicemente le idee e l’Uno, e di nuovo costretto a scendere nella caverna per scherzare con ignoranti, aggressivi, maleducati e ingrati .
Julius Evola è molto più solare e coraggioso degli autori che abbiamo precedentemente descritto. Se non vuoi cadere in uno stato di malinconia, inizia a conoscere l’ottimismo escatologico con le opere di Julius Evola – “Imperialismo pagano”, “Gli Uomini e le rovine”, “Cavalca la tigre”, ecc.
A differenza dell’eroismo pessimistico, l’ottimismo escatologico – come quello di Evola – riconosce sempre un significato più alto dietro la vera guerra. Una vera guerra non può essere priva di significato. E del resto è la guerra vera a dare alle cose il loro senso profondo e vivo.
Daria Dugina, Ottimismo escatologico – La mia visione del mondo
(Fonte https://t.me/ideeazione)