Carlo Taormina
Io me ne sto in vacanza, ma sto male se penso a chi sta nelle carceri da innocente, da colpevole, da colpevole di gravissimi reati.
Tutti stanno subendo ingiustizia e tortura per il modo in cui la loro persona è dissacrata e vilipesa.
Le vittime dei reati, le famiglie delle vittime che non ci sono più devono avere giustizia e molto di più, ma devono essere sensibili alla situazione carceraria perché non può mai pretendersi vendetta e bisogna operare per la rieducazione di chi ha sbagliato e per la educazione di tutti perché non sbaglino.
Dico al Capo del governo italiano che è vittima di prese in giro, di incompetenze, di incapacità, di personalismi esercitati da persone che non possono stare dove stanno e dove pensano ai loro interessi ignorando qualsiasi rapporto con la gente e circondandosi di persone al loro servizio scelte secondo criteri e ragioni inconfessabili e comunque fuori da ogni logica di servizio, di professionalità, di competenze.
Ed è così che il ministro della giustizia è diventato un centro di smistamento di affari e consulenze e il Csm un mercato delle vacche perché i vertici, come quelli del ministero, sono semplicemente inguardabili.
Dico al Capo del governo che sulla giustizia può giocarsi la legislatura.
Non voglio incarichi o obiettivi da raggiungere.
Metto a disposizione direttamente o tramite la mia università le quattro, cinque cose da fare con efficacia immediata per carceri e giustizia penale che non si capisce perché non si facciano se non per far persistere una situazione fatiscente per potersi costruire vantaggi personali o ottenere determinate cariche.
Se nulla seguirà, sarà necessario trarre la conclusione che lo sfascio sia l’obiettivo anche del governo perché una tale situazione garantisce permanenza al potere (…)