L'Italia Mensile

LA SMART CITY IPERCONNESSA UCCIDE LA VITA E LA NATURA

Gli effetti di un’irradiazione wireless permanente sono devastanti.

Non è questione di essere ambientalisti, animalisti, ecologisti, ma semplicemente di comprendere la gravità di un folle piano anti-naturale che uccide la vita.

Apprendo da un corrispondente australiano della Gold Coast, regione metropolitana a sud di Brisbane sulla costa orientale, che la “città più intelligente d’Australia”, da quando tutto è connesso, è ormai priva di quasi tutta la vita non umana.

“Il Programma Città Digitale sta trasformando il modo in cui viviamo, ci connettiamo e cresciamo”, dicono i governanti.

Ma leggete qua qual è la situazione.

“Dove vivo in Australia”, dice George, “avevamo molte rane della foresta pluviale, la più famosa è la raganella verde. L’ultima volta che è piovuto non ho sentito gracidare. Anche il rospo delle canne del Queensland è scomparso. Dopo le piogge, l’erba era sempre ricoperta di lombrichi, adesso non c’è più un lombrico. La sera sentivamo il frinire delle cicale, sono più di sei anni che non sento un frinire. Tutti i miei alberi da frutto non hanno più frutti. Non ci sono insetti, api, ragni o addirittura afidi sulle mie rose. La mia zona è ben nota come la città più intelligente dell’Australia e sui nostri cespugli vicini è morta qualsiasi forma di vita ambientale, api, farfalle, falene, uccelli, pipistrelli volanti.”

Il pericolo del 5G per ambiente e natura è stato il tema di una mia intervista a Pietro Massimiliano Bianco, tecnologo ricercatore dell’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale:

“La natura è diventata un ostacolo per le industrie delle telecomunicazioni, ci sono studi e prove sugli effetti e danni a piante, uccelli, alberi, api e insetti. L’elettrosmog va visto come un altro agente inquinante, al pari dei pesticidi.“

L’attacco alla natura sferrato dalla transizione digitale è poi tema di un corposo capitolo nel mio più recente lavoro dal titolo #STOP5G, salute, ambiente, geopolitica, privacy, transumanesimo e controllo sociale: libro-inchiesta sui lati oscuri del futuro digitale.

(Fonte: Maurizio Martucci)

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Un commento su “LA SMART CITY IPERCONNESSA UCCIDE LA VITA E LA NATURA

  1. solo qua ho letto articoli come questo, qualche mese fa ne comparve uno dal titolo (vado a memoria) L’unico cambiamento possibile è disconnettersi !!!…ma forse ne sono usciti altri. Io da un paio di anni , ho rinunciato allo smartphone , naturalmente non ancora al computer, altrimenti non sarei qui a scrivere questo commento…che dire W ITALIA MENSILE dove è possibile leggere queste cose. Che la digitalizzazione comporti una minaccia alla vita naturale come mai questo pianeta ha visto….credo che sia abbastanza intuitivo e oserei dire che lo sia anche per la massa di zombies appesi allo smartphone che…stiamo divenendo……ma il COSI’ FAN TUTTI è un imperativo troppo forte (altro che l’imperativo categorico del povero Emanuele Kant), per la nostra specie il cui carattere gregario pare che sia confermato da studi scientifici recenti (quelli seri non quelli nati con la pandemenza)….

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