di Fabio C. Maguire
La Siria dopo dodici anni di isolamento è stata reintegrata nella Lega Araba.
La sua riammissione è stata discussa nella giornata di domenica durante un nuovo vertice tra i ministri degli Esteri, tenutosi presso la sede dell’organizzazione inter-araba al Cairo.
La mozione è stata approvata dalla maggioranza dei paesi membri che si sono espressi favorevoli alla riabilitazione di Damasco a determinate condizioni.
La presente riunione era stata preceduta, lo scorso 15 aprile, da un incontro preparatorio a Gedda, quando i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, Egitto, Giordania e Iraq, discussero esattamente della possibilità di un recupero della parte siriana.
Il Presidente Assad, nei mesi precedenti, ha portato avanti un processo di ripristino dei rapporti con i rappresentanti dei governi locali.
La Tunisia, dopo oltre un decennio di incomunicabilità, ha ristabilito i rapporti con Damasco, cosi come gli Emirati Arabi Uniti che, nel mese di marzo, hanno ospitato una riunione tra i ministri siriani e sauditi.
L’Iran, in testa a questo percorso di rappacificazione, ha firmato un accordo di cooperazione economica con la Siria, aggirando le sanzioni imposte dall’Occidente collettivo.
Il provvedimento, disposto dalla commissione dei ministri, ha effetto immediato e si inserisce nell’opera di consolidamento dei rapporti e di emancipazione dei paesi della regione mediorientale e nord-africana.
L’adesione della Siria alla Lega Araba rappresenta un significativo passaggio nella campagna di riconciliazione del mondo arabo.
La decisione della giunta panaraba avrà sicuramente irritato la Casa Bianca, la quale ha fatto sapere di “non sostenere la decisione”, ma che vede progressivamente perdere il suo controllo e la sua influenza sulla zona a beneficio dell’intera comunità anti-imperialista.