di Giuliano Castellino
Perché in tutto il mondo milioni di cittadini manifestano per la Palestina mentre in Italia sempre meno persone scendono in piazza?
Perché nella nostra Terra, da sempre filo araba, oggi le mobilitazioni a favore della causa palestinese sono un flop?
Ecco l’analisi.
Cruda, ma reale!
Cacciati via dai quartieri, fuori dalle lotte sociali, dalle battaglie per la casa, dalle “curve” degli stadi e dai conflitti… le sinistre fucsia, green e arcobaleno adesso sono dedite ad “ammazzare” la causa palestinese.
I giovani palestinesi che vivono a Roma hanno preso una toppa pesantissima!
Incoscientemente ancora danno credito a qualche personaggio residuale di un passato che non esiste più…
Non si sono resi conto che i ricordi di una “Autonomia” di mezzo secolo sono cancellati dalla storia, da decenni di tradimenti della classe operaia e delle istanze popolari.
Anche in politica estera le sinistre sono state più vicine a Soros, Gates e globalisti vari che alle lotte di liberazione.
In Italia sono milioni i filo palestinesi.
Sono milioni gli antisionisti.
E nelle piazze – ormai ridotte a pochissime unità – si ritiene di essere in linea con tali concettualità di solidarietà al popolo palestinese, facendo campeggiare, in una sterile pantomima che agita spettri del passato, slogan e striscioni che inneggiano ai partigiani, all’antifascismo, e, in una barbarie confusionale, all’aborto e ai diritti degli omosessuali con tanto di travestitismo transgender come condimento e che pur assai poco si intona con il simbolo di libertà e di resistenza di una “kefiah”.
La lotta per la Palestina, così mistificata, se non addirittura strumentalizzata a fini diversi, non sarà giammai una lotta popolare!
È un dato incontrovertibile che con la scelta liberale e capitalista le sinistre in Italia sopravvivono oramai unicamente nei salotti radical-chic, nei quartieri borghesi e – sotto mentite spoglie – in qualche facoltà universitaria, dove i figli di papà vengono parcheggiati in attesa di sistemazione…
Tra il popolo e i proletari, nei quartieri e nei conflitti, nelle “curve” degli stadi e nelle aggregazioni popolari “i sinistri” non esistono più…
I Centri Sociali espressione più estrema di questa degenerata sinistra sono divenuti bivacco per tossici, covi di trapper… e ritrovi transgender…
Da quando hanno tradito e svenduto le lotte sociali con quelli che hanno chiamato “diritti civili”, in realtà vizi e capricci borghesi, il popolo ha ripudiato ogni sinistra, in qualsiasi forma essa si esteriorizzi, in nome di una semplice moralità, li ha, per dirla tutta, schifati ed espulsi dai contesti sociali militanti.
Ci spiace per la Palestina ed i palestinesi… usati strumentalmente… addirittura “contro” la loro storia e dientità…
Anche perché cosa c’entra la Palestina con l’antifascismo?
Non crediamo che Israele sia fascista…
Né crediamo, convintamente, che la resistenza del popolo Palestinese sia antifascista… anche per dato storico e culturale…
La Rivolta Araba del 1936 contro i protettorati inglesi – che forse si vuol mistificare la storia? – era in sintonia con le nuove dottrine mediterranee del secolo…
I partigiani che attraverso la loro associazione ingolfata di falsi iscritti… cosa hanno a che fare con la lotta del popolo di Palestina…
I partigiani italiani ascoltavano Radio Londra, non Radio Mosca ed hanno accolto i carri armati americani…
Per questo la Brigata Ebraica il 25 aprile rivendica “assai giustamente” la presenza in piazza nel giorno della sconfitta della Nostra Patria!
Partigiani, Bella Ciao, Antifascismo… questa retorica, peraltro di un remoto senza dignità che celebra una sconfitta militare e di tutto un popolo, non c’entra nulla con la lotta palestinese e soprattutto è in contraddizione storica e culturale con le rivendicazioni del popolo palestinese e arabo…
Nella gloriosa terra di Palestina… che fu del Cristo liberatore… nessuno si definisce partigiano o antifascista… né in quel mondo esistono rivendicazioni gay… omosessuali… transgender…
L’appello che lanciamo agli amici palestinesi ed ai combattenti per la libertà di tutto il mondo afro-arabo è perentorio!
Non fatevi strumentalizzare dalle sinistre…
“I sinistri” qui in Italia… sono stati presi a pedate dal popolo con i loro comandanti gay e liberal…
Amici di Palestina in Terra d’Italia non fatevi trascinare nella sconfitta e nei fallimenti di questi loschi individui…
L’Italia, quella vera, la maggioranza, che suda e lavora, che non guarda la TV, non rappresentata da media e dai salotti televisivi, né dai palazzi del potere, tantomeno dalle esigue schiere elitarie radical chic o “antifa”, né da quelle green o Lgtb, l’Italia popolare è con la Palestina!
L’Italia popolare è antisionista!
L’Italia popolare non canta Bella Ciao… non festeggia il 25 aprile…
E come la “Palestina” si vuole liberare dell’occupazione americana e vuole sventolare la bandiera della propria Patria!