di Fabio C. Maguire
Il Dipartimento della Marina Militare degli Stati Uniti ha domandato al Congresso lo stanziamento di 77milioni di dollari per la costruzione, all’interno della stazione aeronavale di Sigonella in Sicilia, di nuovi depositi dotati di complessi difensivi di ultima generazione dove poter stoccare i sistemi d’arma, le munizioni e gli esplosivi destinati alle unità di guerra.
Ordnance Magazines è il nome dell’ennesimo progetto di potenziamento infrastrutturale della Naval Air Station (NAS) di Sigonella.
“Saranno costruiti quattro box in cemento armato rinforzato D type, due magazzini sotterranei con aggiornamenti anti-sismici e due depositi modulari di stoccaggio”, rileva il Dipartimento di US Navy.
“L’infrastruttura servirà a ricevere, stoccare, isolare, ispezionare, caricare, scaricare e consegnare gli ordigni così come ad assemblare, costruire, smontare, assicurare la manutenzione e riparare le munizioni”, informa la scheda tecnica elaborata da US Navy.
L’ambizioso progetto vuole favorire una maggiore e incalzante pressione statunitense nella regione mediorientale e africana con il parallelo intento di contrastare la penetrazione russa nel Mediterraneo.
La Sicilia rappresenta un importante zona di transito, un’area strategica e potenzialmente funzionale per il trasferimento rapido di uomini, mezzi e munizioni in zone critiche.
L’isola sarà trasformata, secondo le schede di costruzione, in un’enorme base logistica in grado di sostenere le richieste militari degli interi reparti armati degli States, dal Corpo dei Marines all’US Air Force.
Un simultaneo progetto prevede la modernizzazione dell’intero arsenale del gruppo NATO con un finanziamento di oltre un milione e mezzo di dollari per nuovi e sofisticati strumenti bellici e attrezzature C4I nonché cibersecurity idonei per la difesa della santabarbara di Sigonella.
Il piano noto come Ordnance Magazines è stato elaborato a seguito dell’annessione della Crimea nel 2014 e finalizzato ad aumentare la presenza e la capacità reattiva degli Stati Uniti nella regione mediterranea.
La Casa Bianca, con operazioni speculari all’Asio-Pacifico, sta eseguendo un’opera di militarizzazione dell’intera area meridionale del continente europeo.
Le costruzioni di impenetrabili roccaforti nel Mediterraneo sono foriere di sventura, di una frattura geopolitica insanabile e di una situazione internazionale destinata presto a precipitare.
L’Italia, causa la sua condizione di subalternità e servilità, verrà spinta presto nella mischia del conflitto mondiale per la presenza nel suo territorio di basi e centri militari strategici per Washington come anche per il suo irriverente e spocchioso atteggiamento in sede di discussione diplomatica.
Il presente progetto evidenzia nitidamente il ruolo dell’Italia nello scacchiere geopolitico mondiale, la sua natura di colonia, di Stato-Vassallo, di paese-magazzino del grande impero atlantista.
L’Italia deve presto liberarsi dal gioco imperialista americano se non vorrà essere travolta dal maremoto di morte e povertà della guerra tra potenze.