Ormai il pensiero unico dominante ha invaso anche la Scala di Milano.
Guai ad alzare qualche voce fuori dal coro.
Da anni il copione è sempre lo stesso, ben più collaudato delle noiosissime e borghesi opere inscenate.
Anche perché lo “spettacolo”, triste e mummioso, non è sul palco, ma di fronte, di lato e di fuori.
Ormai la solita sfilata borghese del potere, sfarzoso e lussuoso, è l’unica nota di merito di questa giornata milanese.
I minuti di applausi al Presidente della Repubblica, il vestito del premier, l’elenco di banchieri, padroni e sfruttatori sono il bollettino trionfante del mainstream.
Quello che ci lascia il cuore a pezzi non è la solita passerella del potere, ma l’assenza del popolo che contesta questa dimostrazione di prepotenza e oppressione.
Erano belli gli anni delle uova lanciate contro le mummie del potere, gli anni dei fischi e dei moti popolari contro questa banda di dominanti che, incuranti di crisi e drammi, se ne fregano di tutto e tutti e atteggiano ricchezza e sfarzo.
Ieri c’erano gli ucraini fuori la Scala, ben coccolati da gendarmi e invitati…
Il Popolo italiano?
Ancora una volta assente ingiustificato!
Giuliano Castellino