Ogni rivoluzione ha le sue delusioni, le sue tristi storie, i colpi alla schiena, i tradimenti; ha le sue sofferenze, i suoi dolori, le sue lacrime.
La vita di un rivoluzionario non è solo lotta e avventura.
Anzi. È estremo sacrificio!
È proprio nei momenti più duri che si vede la forza e la dedizione di un combattente.
Facile fare i belli davanti ad un PC, fare i mattacchioni davanti ai social, dichiararsi contro il sistema per poi non uscire davvero mai da questo.
Essere rivoluzionari vuol dire non risolvere il problema singolo, specifico, corporativo, ma combattere il regime in tutti i suoi aspetti!
Essere rivoluzionari significa rovesciare la classe degli oppressori, degli sfruttatori, dei dominanti.
Troppo spesso troppe persone credono di essere resistenza e dissenso solamente perché, subendo su loro stesso delle ingiustizie hanno detto no.
Massimo rispetto per chi ancora “osa” non seguire il pensiero unico dominante.
Ma un rivoluzionario è chi lotta a prescindere da quello che subisce, ma si batte contro ogni forma di ingiustizia.
Questa sottile ma profonda differenza segna la differenza tra chi è un rivoluzionario, che è sempre pronto a trovare una strada e un borghese, che invece trova sempre una scusa.
Fatevene tutti una ragione… amici, nemici, ex amici, sabotatori, servi del sistema, politicanti… noi non saremo mai all’angolo.
Perché mentre i rivoluzionari possono anche vivere soli, una rivoluzione non si può fare senza rivoluzionari.
E il popolo, quello delle piazze e delle strade, delle periferie e dei posti di lavoro, dei conflitti e degli scontri sociali lo sa benissimo!
La rivoluzione non è un pranzo di gala.
La rivoluzione è figlia del sangue. Non della saliva.
Giuliano Castellino
Quanto sono vere queste parole … la speranza è l’ultima a morire. Spero che le persone capiscano che serve compattezza….. l’unione fa la forza e distrugge il cattivo.. 💪👏👏👏💪💪
P.s. questo giornale ha argomenti molto interessanti. Grazie