«[…] Qui, probabilmente, sta il punto più importante del libro Ottimismo escatologico. Questo è un libro di pensiero vivente. Ciò che qui è importante non è la dimensione, non è la profondità e nemmeno il volume delle teorie, dei nomi e degli autori citati, ma è importante come un filosofo autentico svela, vive e incarna ciò a cui pensa nel suo essere, pensa filosoficamente, alla luce di Sophia. È qui che sta la novità e la freschezza di questo libro. Alla fine, Darya scrive e parla non per muoversi all’esterno – verso linee divergenti d’interpretazione e osservazione dei dettagli, ma invita coloro a cui si rivolge a fare un viaggio verso l’interno, a vivere la filosofia, a fare una “svolta” (ἐπιστροφή), come dicevano i neoplatonici, e Darya non ripete a caso questo termine.
Dopo aver vissuto l’esperienza di Sophia, Darya vuole aiutare amici, lettori, ascoltatori – tutti noi – a vivere la stessa esperienza: essere folgorati dal Logos. Il suo libro è poliedrico con approcci assolutamente diversi verso la corte chiusa del re: c’è una breccia impercettibile nel muro, c’è un passaggio sotterraneo, c’è un recinto basso. Solo chi è stato dentro sa come entrare, come uscire e come tornare.
Pertanto, il libro di Darya Dugina è “dedicatorio”. Per chi ha il dono, la vocazione, la volontà verso filosofia, questo libro può diventare una rivelazione. Per la gente della phronesis [saggezza n.d.r] è un’utile e concisa enciclopedia del platonismo. Per gli esteti è un modello di ciò che si può pensare con eleganza. Per coloro che cercano il segreto della Russia è una discreta pietra miliare su questo difficile e nobile cammino[…]».
[Dalla “Prefazione” di Aleksandr Dugin]
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