“La crisi è la più grande benedizione per le persone e per le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dell’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi, supera se stesso senza essere superato.
Senza crisi, non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perchè senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze.”
( Albert Einstein)
Da questo pensiero illuminato, oggi la grande sfida è superare il concetto del debito, inteso non come strumento strangolatore per gli “uomini di buon volontà” ma, come strumento su cui poter costruire le fondamenta per il rilancio di una azienda, la riabilitazione di tutte quelle persone che hanno subito e a titolo personale e a titolo giuridico la totale desertificazione di quei principi che alimentano l’anima e penso a tutte quelle persone che hanno subito esubiscono una deleteria persecuzione psicologica per non aver potuto onorare i propri debiti ai lori creditori.
Le banche utilizzano il debito, allorquando diventa invecchiato, non più performante, come strumento cartolare per renderlo liquido, attraverso l’emissioni di obbligazioni etc…
La BCE, a fronte della cessioni di titoli di debito statali (sottostante), stampa le banconote rapportate al debito quindi ad una forma di ricchezza in negativo amplificando sempre quel divario (Spread) tra debito per ogni singolo stato a 10 anni, rapportato ad uno stato volutamente e fittizziamente ,dichiarato ricco e virtuoso: La Germania.
Questo andamentale meccanicistico che costringe le società a indebitarsi sempre più nei confronti di una entità ( BCE) apparentemente superpartes ma, di fatto partecipata da tutte le banche, quindi un raggiro e un perpetuo moto fraudolento dove il divario tra i paesi ricchi e quelli gia ridotti alla soglia della povertà si va facendo sempre piu’ marcato.
Ecco perchè bisogna reinventare una moneta sovrana cristiana a favore del popolo sovrano… che vive nei principi etici e politici sanciti dalle singole costituzioni post belliche mondiali.
Appare, oramai, urgente e categorico, innalzare il proprio grido di libertà e di attenzione sui pericoli incombenti a livello planetario, perché il ricorso a certi espedienti, ad opera della concussione del potere economico e politico, possa sempre essere filtrato e cernito dal popolo sovrano che ne cancelli o quantomeno allontani gli effetti tossici ai danni dei piu deboli….
Innalzare il proprio grido di libertà per salvaguardare il principio cristiano della famiglia, dell’amore verso il prossimo, della solidarietà, della misericordia e del perdono come ci ha insegnato Gesu’ Cristo.
Oggi tutti gli uomini cristiani di buona volontà stanno elevando il loro sguardo verso la Madonna dei Debitori, la protettrice di tutti gli uomini, ad oggi, strangolati dal debito, un debito che in ultima analisi nasce dal nulla come dal nulla nasce il denaro…
Cosa osta a celebrare l’anno della remissione del debito, ogni sette anni, perché non ripartire dalla cancellazione del debito?
Perché non pensare ad una equa distribuzione della ricchezza in modo che possiamo fare ripartire l’economia reale, il lavoro vero la vera sorgente di dignità per ognuno di noi.
Pensiamo all’ossigeno che respiriamo su questo pianeta, è di tutti!
Il sole appartiene a tutti e di cui tutti ne abbiamo bisogno e nessuno può arrogarsi il diritto di creare l’oscurità sulle società civili.
Incontrarsi con tanti cari amici, condividere idee e progetti, fa emergere inevitabilmente il senso di smarrimento che pervade le nostre menti, la nostra percezione che ci allontaniamo sempre più dalla Via Maestra mostrataci da nostre Signore Gesù.
Bisogna ripartire da Lui, bisogna ripartire dall’Uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio…
L’incontro con la Madonna dei debitori è solo l’inizio di una grande opera di redenzione dal debito, dal male e da tutte le tentazioni che Satana ci offre in maniera ingannevole come scorciatoia per il benessere fine a se stesso.
Maurizio Sanfilippo