di Giuliano Castellino
Anche la Germania inizia a fare conti con la crisi.
Una crisi profonda, forse definitiva, che paga lo scotto di decenni di politiche anti-nazionali ed anti-popolari, soprattutto quelle ultime con lo scontro con la Russia.
L’aver deciso di piegarsi al padrone atlantico e alle volontà delle Nato ha trasformato il locomotore europeo in un treno scassato e senza più forza propulsiva.
A rischio sono le fabbriche di Volkswagen e Audi.
VW deve tagliare 10 miliardi di euro entro il 2026 e non esclude la possibilità di chiudere uno dei suoi stabilimenti: sarebbe la prima volta nei quasi 90 anni di storia dell’azienda.
Intanto i sindacati belgi lanciano l’allarme sull’ipotesi di stop per la fabbrica dell’Audi – stesso gruppo – a Bruxelles.
In poche parole
La Germania sta crollando e dietro di lei tutta l’Europa.
A riguardo è intervenuto il coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana Popolare Marco Rizzo: “Dopo Volkswagen, anche Audi ha comunicato la chiusura di un fondamentale stabilimento. Ricordiamo che l’asse dell’economia italiana, la piccola e media impresa, è strettamente collegata col mercato tedesco. La scelta a favore della guerra in Ucraina distruggerà l’economia del nostro Paese”.
Il leader del sovranismo popolare italiano ha centrato la questione.
Dietro la Germania crollerà definitivamente l’Italia e il resto del Vecchio Continente.
Questa folle guerra capitalista ed imperialista della Nato contro la Russia ci sta portando tutti alla fame e alla schiavitù.