di Fabio C. Maguire
Nella causa intentata dal Sud Africa contro Israele alla Corte Internazionale dell’Aia, le battaglie giudiziarie procedono a ritmo spedito.
Ultimamente si sono registrati alcuni sviluppi che vedono l’ingresso della Germania all’interno della squadra legale a difesa di Tel Aviv.
Secondo le prime informazioni, Berlino ha deciso di sostenere Israele e si batterà affinché Israele non sia accusato di genocidio.
La decisione presa dal Presidente tedesco Scholz è stata fortemente criticata, in particolare dalla First Lady della Namibia che ha ritenuto “assurda” la pretesa con cui la Germania respinge le accuse mosse contro Israele.
Monica Geingos ha avvertito dal prestare attenzione alla “strumentalizzazione politica dell’accusa” che rischia di fuorviare il processo e il suo giudizio finale.
Anche i Ministri degli Esteri di Cina ed Egitto, in un vertice al Cairo, hanno criticato la scelta della Germania di sostenere gli sforzi difensivi di Tel Aviv presso la CPI.
Secondo i delegati cinesi ed egiziani, la soluzione della crisi sta nella costruzione di uno Stato palestinese.
Il Presidente israeliano deve urgentemente bloccare gli attacchi contro Gaza; sospendere le violenze indiscriminate e consentire l’accesso ad aiuti umanitari e a specialisti sanitari.
Al Cairo è stata inoltre discusso lo spostamento coatto dei civili palestinesi, condannato fermamente da entrambi i Ministri che hanno convenuto sull’ illegittimità dell’atto.
Sull’imminente escalation nel Mar Rosso sono state espresse grandi preoccupazioni per via delle conseguenze che i provvedimenti adottati da Washington e Londra potrebbero comportare nella regione.