di Fabio C. Maguire
La Germania ha pubblicato la sua Strategia di sicurezza nazionale.
Un documento, valutato come un “grande cambiamento”, che integrerà la pianificazione militare con altre questioni di sicurezza, dal cambiamento climatico ai rapporti con altri paesi.
L’idea di base sarebbe quella di prendere in considerazione tutte le minacce interne ed esterne della Germania, combinando il lavoro dei singoli Ministeri.
Il Cancelliere Scholz ha parlato dell’operazione militare della Russia in Ucraina, definendola una “svolta storica” in relazione della quale Berlino dovrà rivisitare la sua politica.
“Il compito principale della nostra politica di sicurezza è garantire che possiamo continuare a vivere in pace e libertà nel nostro paese anche in futuro”, si legge nel documento.
L’obbiettivo, secondo il governo federale, è rafforzare la sicurezza lungo tre assi: capacità di difesa, resilienza e sostenibilità.
Il primo punto cita i target imposti dal Comando NATO, ovvero raggiungere almeno il 2% del PIL per la difesa militare.
Un traguardo non ancora raggiunto da Berlino, che ha però organizzato una strategia precisa da attuare attraverso una politica di risparmio delle finanze pubbliche, cita il testo.
Nel documento viene indicata la Russia come “la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza nella regione euro-atlantica.”
In riferimento alla crisi ucraina, il testo afferma che “con questa breccia epocale nell’ordine di pace europeo, la Russia sta minacciando direttamente la nostra sicurezza e quella dei nostri alleati nella NATO e nell’UE”.
Tuttavia, Berlino sosterrà il mantenimento dei canali di comunicazione NATO-Russia, sottolineando il fatto che né la Germania né la NATO cercano lo scontro con Mosca.
La Strategia di sicurezza si è concentrata anche sulla Cina.
La Repubblica Popolare viene vista come un partner ma contemporaneamente come un “concorrente e rivale sistemico”.
Il testo spiega come “gli elementi di rivalità e competizione siano aumentati negli ultimi anni.”
La Cina, si legge nel testo, punta ad una superiorità regionale e questo entra in conflitto con i principi dell’Occidente collettivo.
Secondo il Cancelliere, la Germania sta mantenendo un giusto equilibrio con la Cina ma non ha fornito particolari sugli sviluppi nell’Indo-Pacifico e sulle crescenti tensioni tra Pechino e Washington.