di Fabio C. Maguire
La Francia sta scontando una delle crisi più violente e profonde dell’ultimo decennio.
I disordini si sono propagati celermente in tutto il paese e intere città sono state occupate dai rivoltosi.
Una protesta si è trasformata presto in una guerra civile.
Ad avere un presentimento analogo anche il sindacato di polizia francese che ha dichiarato di “essere in guerra con orde selvagge di parassiti.”
“Oggi la polizia è in combattimento perché siamo in guerra. Domani entreremo nella resistenza e il governo dovrebbe esserne consapevole”, hanno affermato i sindacati.
La mobilitazione è stata caratterizzata da una violenza brutale e inaudita.
Intere città sono state date alle fiamme e occupate dai rivoltosi che si sono resi protagonisti di saccheggi, devastazioni e razzie.
Il Presidente Macron ha chiesto l’intervento di 45.000 agenti, affiancati dalla Gendarmerie, per ripristinare il controllo e l’ordine nel paese.
Ma la rabbia e la determinazione dei manifestanti hanno vanificato l’intervento della polizia militare, ricacciata lontano dalle piazze.
Diverse stazioni di polizia sono state assediate e i depositi di armi depredati.
Le persone in strada fronteggiano le forze dell’ordine armati di fucili a Roma, pistole e AK-47, dando una tangibile prova del caos in cui versa il paese.
Vista la vasta e inarrestabile crisi, il Belgio, la Germania e la Svizzera hanno allertato le loro forze armate, dispiegando diversi contingenti militari lungo la frontiera per prevenire uno sconfinamento delle violenze.
Il numero dei fermati sale a 1.300 mentre i feriti tra le forze di polizia sono a centinaia.
Il Ministero dell’Economia ha rilasciato un documento in cui illustra le strutture e le attività colpite dai disordini che risultano essere oltre una migliaia.
La Francia è lo specchio dell’Occidente, rappresentante di un mondo esaurito e in decadenza, destinato alla deriva.
Nel giardino fiorito dell’Europa incombe l’incubo di una crisi che non sembra potersi facilmente placare e che sta minando la tenuta dell’ordine costituito.
Se la Russia per l’ammutinamento della Wagner è in crisi l’Occidente è da tempo morto e sepolto.