di Fabio C. Maguire
Alle ore 18 del 14 aprile 2023 il Consiglio costituzionale francese ha approvato la riforma delle pensioni, compresa la sezione inerente all’alzamento dell’età pensionabile.
Il Consiglio dei saggi ha in alternativa bocciato la proposta di 250 deputati appartenenti all’opposizione parlamentare di indire un referendum di iniziativa condivisa sulla riforma delle pensioni.
Il Presidente Macron ha promulgato nella notte la legge, prima volta nella storia repubblicana francese, e da oggi è consultabile sulla Gazzetta Ufficiale.
La notizia è stata accolta con molta delusione sia da sindacati che dalla stessa compagine parlamentare con il fondatore della formazione di sinistra La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, che ha criticato apertamente il Consiglio definendolo “attento agli interessi e ai bisogni della monarchia presidenziale che a quelli del popolo sovrano.”
Nel corso della serata le strade di Francia sono state battute da decine e decine di cortei e marce spontanee.
Manifestazioni e raduni sono stati organizzati a Lille, Digione, Caen, Marsiglia, Nizza, Tolosa.
La polizia è intervenuta ripetutamente per rompe i blocchi dei manifestanti facendo liberamente uso di forza e violenza indiscriminata.
Nella capitale Parigi dalle ore 21 numerosi scontri si sono registrati in diversi quartieri propagandosi poi a macchia d’olio in tutto il paese.
A Rennes un portone di un commissariato è stato incendiato e successivamente anche l’ingresso di un centro congressi nello storico Convento dei Giacobini.
A Marsiglia i manifestanti hanno bloccato le stazioni ferroviarie mentre a Strasburgo una vera e propria guerriglia urbana ha interessato la città.
Altri incidenti sono stati segnalati in altre città francesi nelle quali migliaia e migliaia
di cittadini si sono radunati per protestare contro una riforma pensionistica inaccettabile e schiavistica.
Nonostante la momentanea e parziale vittoria di Macron, l’unione dei sindacati ha informato di proseguire con la lotta e gli scioperi collettivi, mentre il dialogo con le istituzioni è sospeso sicuramente fino al primo maggio giorno in cui è stata convocata una mobilitazione eccezionale proprio in occasione della Festa del Lavoro.