L'Italia Mensile

La casa è un diritto, no un business per politicanti e faccendieri di regime

Giuliano Castellino

In Italia e soprattutto nelle sue grandi città, Roma in primis, l’emergenza abitativa è un dramma che colpisce migliaia di famiglie.

Da mezzo secolo il diritto alla casa viene calpestato.
Palizzinari e banchieri hanno messo le mani al collo degli italiani ed hanno dettato legge.

L’edilizia pubblica è scomparsa, sono aumentati residence e quartieri di costruttori ed editori, alcuni prendono anche i loro nomi (a Roma abbiamo addirittura “Quartiere Caltagirone).

Con la crisi sociale che morde, dopo due anni di presunta pandemia, restrizioni e pass, con la guerra alle porte la situazione è diventata ulteriormente drammatica.

Oggi non ci troviamo solo di fronte alla lotta di occupanti in cerca di titolo o centinaia di migliaia di famiglie senza un tetto in attesa di una casa popolare, ma milioni di italiani a rischio scippo.

I tassi dei mutui sono schizzati al 5% e molti proprietari si sono ritrovati addosso un’ipoteca a causa del fallimento del bonus 110!

Per garantire banche e fondi il governo Meloni ha messo “sotto botta” milioni di famiglie.

Mentre il governo delle destre strozza i connazionali, con la casa che diventa sempre più un miraggio…

Con chi convinto di averla comparata accendendo un mutuo o accedendo ad un bonus statale che si ritrova col rischio di vedersela tolta da istituti bancari, finanziari ed assicurativi… ecco che escono fuori le storie di chi di questo governo ne fa parte.

Storie di case…
Di case che un tempo erano pubbliche o tali potevano diventare.

Parliamo delle abitazioni in zone di lusso comprate da Claudio Durigon e Francesco Rocca con lo sconto per gli inquilini.

Avete capito bene, con uno sconto per il sottosegretario di questa maggioranza e del suo candidato alla regione Lazio.

A vendere queste abitazioni è l’Enpaia, ente di previdenza degli agricoltori.

Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) ha acquistato in via Cortina d’Ampezzo a Roma lo scorso 23 giugno. Pagandola 469 mila euro per 170 metri quadri.
Avete capito bene. Un terzo del suo valore di mercato.

A vendere è stato l’Enpaia, ente di previdenza degli agricoltori.
Durigon ha usufruito di uno sconto del 30% previsto per gli inquilini con un contratto di locazione da più di un anno e mezzo. Anche se in realtà l’appartamento era stato affittato dall’Ugl.
Ovvero il sindacato di cui lo stesso Durigon è stato segretario fino al 2018.

Cosa ancor più vergognosa che questi enti, oggi svenduti dallo Stato e divenuti cassa e business per la politica con la “p” minuscola, ma che più minuscola non si può, avrebbero dovuto e potuto garantire case agli italiani meno fortunati.

A dicembre, due mesi fa, invece a comprare è stato il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio Francesco Rocca.
Anche lui alla Camilluccia.
E ha pagato 570 mila euro per 190 metri quadri.
Stessa zona da super ricchi, stesso trattamento del sottosegretario.

Anche qui a vendere è stato l’Enpaia.

«Le proposte erano online, l’ho scoperto così», ha detto l’ex presidenre della Croce Rossa.

Anche Durigon, non nuovo a scandali da colletti bianchi, ha fornito la sua spiegazione: «Io sono entrato in quella casa nel novembre 2017. Da quando sono diventato parlamentare, nel 2018, mi sono fatto carico dell’affitto: 1.750 euro al mese».

Anche l’Enpaia ha fornito la sua versione, vergognosa anch’essa e differente da quella fornita dai due politici di Lega e Fratelli d’Italia: «L’Ugl ha pagato l’Enpaia per l’affitto di quell’immobile fino a gran parte del 2022. Gli ultimi conguagli sono di qualche settimana fa», ha dichiarato Roberto Diacetti, direttore generale di Enpaia e già amministratore delegato di Atac ai tempi del sindaco Gianni Alemanno. «Non so se poi Durigon li abbia restituiti all’Ugl. Questo dovete chiederlo a lui. Comunque sia chiara una cosa: non c’è stato nessun favoritismo».

Noooooooo!
Nessun “impiccio”.
Qua abbiamo un’ex Ad dell’azienda di trasporto pubblico ai tempi di Alemanno, guarda un pò messo ai vertici di un Ente con nomina politica, un sottosegretario, un presidente della Croce Rossa oggi candidato a La Pisana per Meloni e destra di potere…

Tutto un “magna magna”…

Forse è inutile ricordare che Durigon è stato sottosegretario all’Economia. E che è stesso Mef che sceglie i vertici delle casse di previdenza.

Infine, strano anche il ruolo dell’avvocato Scacchi, difensore di Rocca e anche di Renata Polverini e Raffaele Marra.
Anche questi due finiti in torbide storie legate alle loro case.
Lo stesso legale ha acquistato uno degli appartamenti in questione: “Avevo conosciuto Dixetti quando era in Atac ma qui non c’è stato alcun favoritismo. Ero affittuario Enpaia dal 2007…”

Insomma se la sono “cantata e sonata” come diciamo a Roma.

Hanno fatto loro le nomine, hanno dettato le linee guida e si sono spartiti il bottino,

Per poter poi dire “non ci sono stati favoritismi” o “abbiamo fatto tutto secondo le regole”.

Regole e leggi che si sono scritte da loro, facendosi favori tra amici e colleghi di ministero, partiti e coalizione.

Mentre gli italiani rimangono senza un tetto!
O rischiano di vederselo portare via…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *