di Fabio C. Maguire
L’esercito israeliano ha completato l’accerchiamento di Gaza City, penetrando oltre che nella zona costiera, anche nel settore centrale dell’enclave per spezzare in due la Striscia e isolare la città.
Nonostante i progressi realizzati dall’IDF, la vera battaglia deve ancora iniziare e avrà luogo quando le FFAA israeliane entreranno nell’area urbana.
Adesso i primi reparti sono riusciti a raggiungere i sobborghi della città, un successo che però è costato caro all’esercito d’occupazione sionista che ha perso oltre una decina di carri armati e diverse centinaia di soldati dall’inizio dell’operazione.
I primi scontri che si sono registrati nelle zone periferiche di Gaza sono stati dolorosi per l’esercito israeliano che nell’arco di poche ore ha perso sei carri e due APC, un veicolo corazzato per il trasporto delle truppe.
Inoltre, i militanti di Hamas stanno sfruttando egregiamente i labirintici complessi di tunnel e bunker che permettono ai combattenti palestinesi di muoversi liberamente nelle diverse zone di contatto e colpire inaspettatamente l’esercito israeliano.
Questi sistemi di comunicazione sotterranei consentono ad Hamas di oltrepassare le linee nemiche senza essere notati e di colpire da dietro i soldati dell’IDF.
Hamas ha studiato scrupolosamente lo scenario per una battaglia urbana che potrebbe, come anche avvertito da molti analisti ed esperti militari, risultare davvero rovinosa per Tel Aviv.
Hamas ha dichiarato di avere oltre 50.000 soldati pronti a battersi e scorte sufficienti per i prossimi mesi.
L’opinione pubblica israeliana è rimasta notevolmente infastidita dalla tenace resistenza opposta dalle Brigate palestinesi, un aspetto molto irritante anche per gli stessi soldati dell’IDF che lamentano il fatto di dover combattere contro un nemico estremamente determinato e assolutamente non intenzionato ad arrendersi.
Evidentemente le capacità di Hamas sono state sottovalutate dai vertici militari a Tel Aviv.