L’economista Jeffrey Sachs, intervistato da Afshin Rattansi, sferra una dura critica all’unipolarismo americano, definendolo “fuori fase” di 25 anni e incapace di comprendere le dinamiche del nuovo ordine mondiale multipolare.
Sachs ha analizzato la guerra in Ucraina e il contesto geopolitico globale, sottolineando come il potere sia ormai distribuito tra diverse potenze, tra cui Stati Uniti, Cina, Russia e India.
“Il mondo non è più quello del XIX e XX secolo dominato dall’Occidente”, ha affermato Sachs. “La mentalità dei leader delle grandi potenze non è allineata con la realtà”.
L’economista ha puntato il dito contro gli Stati Uniti, accusandoli di non aver accettato la transizione verso un mondo multipolare e di continuare a perseguire una politica estera basata sull’idea di unipolarismo.”Gli Stati Uniti pensano ancora di poter guidare il mondo da soli, con la Russia e la Cina come unici attori ostili”, ha detto Sachs. “Questa visione è completamente fuori dalla realtà. Sono 25 anni che vivono in un mondo immaginario”.
Sachs ha espresso delusione anche per l’Europa, che non ha una voce unita e una visione geopolitica chiara.
“L’Europa è una grande delusione”, ha affermato. “Non ha un’idea di cosa vuole fare nel mondo”.
L’economista ha poi parlato della guerra in Ucraina, definendola un “tragico evento marginale” rispetto alle questioni globali più importanti.
“La guerra in Ucraina è un sintomo dei limiti del potere statunitense”, ha detto Sachs. “Non è una guerra tra democrazie e autocrazie, come alcuni vorrebbero farci credere. È una guerra tra due potenze regionali, Russia e Ucraina, con gli Stati Uniti che si sono intromessi in modo irresponsabile”.Sachs ha concluso il suo discorso con un appello alla cooperazione internazionale.
“Dobbiamo imparare a vivere in un mondo multipolare”, ha affermato. “L’unica alternativa è il conflitto e la distruzione”.
da l’Antidiplimatico