di Alessandro Cavallini
Non vorremmo sembrare troppo noiosi ma dobbiamo segnalare l’ennesima promessa elettorale non mantenuta dal premier Meloni. D’altra parte, la coerenza non è certamente la virtù primaria della pasionaria della Garbatella. Basti pensare alle numerose interviste in cui ha ribadito la Santa Trimurti di suo riferimento: Dio, Patria, Famiglia (ovviamente di ispirazione mazziniana per non essere accusata di neofascismo…). Andiamo però ad analizzare meglio questi tre elementi per vedere se si riducono semplicemente a parole sloganistiche o vengono poi realizzate nella pratica politica e di governo.
Per quanto riguarda il termine Dio sembra difficile a cosa faccia riferimento. Non vogliamo certamente entrare nella facile polemica dell’incoerenza delle vite private dei vari leader del centrodestra (“chi è senza peccato scagli la prima pietra”) ma quando sentiamo parlare di giudeocristianesimo o delle numerose dichiarazioni di fedeltà alla causa sionista, riteniamo che quello non possa certamente essere l’unico e vero Dio di cui parla il cattolicesimo. Senza scordare l’appartenenza di molti esponenti della sua area politica alla massoneria, per entrare nella quale bisogna giurare fedeltà al Grande Architetto dell’universo…
Se passiamo poi alla parola Patria, qui è ancora più facile sottolineare l’incoerenza della Meloni. Come può definirsi patriota quando ribadisce ad ogni piè sospinto la propria adesione incondizionata all’atlantismo e alle politiche di ingerenza della Ue? In quest’ultimo caso è arrivata addirittura a sostenere pubblicamente di non essere mai stata antieuropeista ma una veloce e banale ricerca in rete non può che dimostrare facilmente la sua propensione a dire il falso.
Arriviamo infine alla Famiglia, su cui da anni sentiamo dire che il centrodestra, rispetto al Pd e ai suoi sodali, ha una politica di convinta attenzione. Siamo proprio sicuri? Eppure, la recente legge di bilancio ha confermato l’aumento dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia, riportando al 10 per cento l’imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda il latte, le preparazioni alimentari per i lattanti ed i pannolini. Per quanto riguarda poi i seggiolini per bambini da installare obbligatoriamente sugli autoveicoli, l’Iva è passata dal 5 addirittura al 22 per cento.
Ricordiamo che era stato proprio il governo Meloni, nella precedente manovra, ad abbassare al 5 per cento l’Iva sui prodotti per l’infanzia. Quest’anno, però, lo stesso esecutivo è tornato sui propri passi. La scusa ufficiale è sempre la stessa: la coperta è corta e non ci sono fondi sufficienti per tutto. Strano però che questo stesso ragionamento non valga mai quando si tratta di finanziare l’invio di nuovi armi in Ucraina o di soldati nei vari teatri di guerra a difesa dell’imperialismo a stelle e strisce.
Come vedete, al di là della semplice e banale propaganda, la situazione della realtà politica nazionale è una sola: centrodestra e centrosinistra sono due facce della stessa medaglia. Continuare a ritenere questa dicotomia ancora valida non può portare da nessuna parte. Prima ce ne accorgiamo, tutti quanti, meglio sarà.