L'Italia Mensile

Italia Libera per l’unità dei Lavoratori contro la “Secessione dei Ricchi” chiamata Autonomia Differenziata

Maurizio Neri

Bisogna urlarlo il più forte possibile, dietro il nome “autonomia differenziata” si nasconde né più né meno la divisione del Paese.

Le materie investite da questo provvedimento – che riguarda i gangli nevralgici della nostra vita quotidiana, della democrazia nel Paese e l’esigibilità dei diritti universali garantiti per tutti – interpellano quanti ritengono ancora che il principio di uguaglianza debba costituire il cardine ineludibile della vita repubblicana.

Sottrarre la scuola, la salute, le infrastrutture, l’ambiente, la ricerca scientifica, la tutela dei beni
culturali alla legislazione – e quindi alla garanzia del controllo – statali per assegnarle alle Regioni, significa di fatto determinare diritti e cittadinanza sulla base della residenza; vuol dire trasformare definitivamente il pubblico in privato; significa aprire alla mortificante deriva del “prima i più ricchi”.

Un paese in cui tutto ciò che è “pubblico” diventerebbe sinonimo di “regionale” e “privatizzato”, in una progressiva ma inesorabile corsa al ribasso per tutti, da Torino a Palermo, in termini di accesso ai servizi, alle tutele, ai diritti fondamentali e di livello dei salari.

Nella sanità i livelli delle prestazioni pubbliche sarebbero ridotti al minimo per lasciare spazio alle assicurazioni private, sul modello americano. Così solo chi potrà permetterselo potrà curarsi mentre tutti gli altri NO.

La regionalizzazione della scuola porterà a contratti, orari, carichi di lavoro, stipendi e programmi diversi da regione a regione e l’aumento delle diseguaglianze e le differenze territoriali con il rischio della scomparsa totale del tempo pieno nelle regioni del Sud.

Inoltre le regioni possono avere rapporti diretti con l’Unione Europea e l’accesso immediato ai fondi, che attualmente sono di competenza nazionale, alimentando di più LA SOTTOMISSIONE DEL NOSTRO PAESE AI RICATTI DELLA UE.

Smantellare il contratto collettivo nazionale in tali settori, poi, significa differenziare diritti, trattamenti economici, tutele, vanificando decenni di lotte e conquiste dei lavoratori.

FERMIAMO IL PROGETTO EVERSIVO DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA, VERA E PROPRIA SECESSIONE DEI RICCHI DA PARTE DEL GOVERNO NEOLIBERISTA MELONI E DEI SUOI SODALI

FERMIAMO LO SMANTELLAMENTO DELLA SANITA’, SCUOLA PUBBLICA E DELLO STATO SOCIALE, ALLA LORO PRIVATIZZAZIONE, CHE CON L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA SARA’ INEVITABIL

NO A NUOVE GABBIE SALARIALI

E ORA CHE TUTTE LE FORZE ANTI-CAPITALISTE E ANTI-SISTEMA SI UNISCANO AL RISORGENTE PROLETARIATO CHE INIZIA A LOTTARE PER I SUOI DIRITTI IN OGNI QUARTIERE,CONTRO OGNI AUTONOMIA DIFFERENZIATA

PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA, SANITA’ PUBBLICA NAZIONALE, STATO SOCIALE PER TUTTI, PER LA RINNOVATA UNITA’ DEI LAVORATORI SI AL RILANCIO DELLO SCONTRO SOCIALE PER CONTRASTARE LA PRIVATIZZAZIONE DEL MONDO DEL LAVORO E DELLA SOCIETA’

PER UNA REPUBBLICA UNA E INDIVISIBILE E PER I DIRITTI UGUALI PER TUTTI

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