L'Italia Mensile

ISRAELE NON È PIÙ INATTACCABILE

Ora che ha ricevuto un umiliante ceffone, il regimetto infanticida prepotente di Tel_Aviv è meglio che se ne stia zitto e a cuccia!

Ha commesso un crimine di guerra contro una sede diplomatica e ha ricevuto una risposta legittima.

Se commetterà l’idiozia dare un’illegittima risposta, riceverà una legittima risposta che lo avvicinerà più rapidamente alla sua comunque inevitabile fine.

ISRAELE NON È PIÙ INATTACCABILE

Tutti gli sbagli di Netanyahu

“Promessa Onesta” l’ha definita la Guida Suprema della Repubblica Islamica d’Iran, Ali Khamenei: è la risposta militare all’anarchia internazionale, necessaria e attesa da parte di Teheran, che, il 1 aprile scorso, ha subìto l’attacco di Tel Aviv contro la sede diplomatica a Damasco, episodio in cui ha perso la vita anche un generale delle Guardie Rivoluzionarie.

La risposta iraniana appare essere un attacco multi fronte e multi piattaforma.

Seicento circa i bersagli diretti contro Israele – tra cui le Alture del Golan e le basi aeree nel Negev, droni e 150 missili da crociera e balistici.

Caccia bombardieri statunitensi, francesi, britannici si sono alzati in volo per aumentare la deterrenza israeliana.

Nel frattempo Gaza riposa per la prima notte dal 7 ottobre scorso.

Solo nelle prossime ore sarà possibile verificare le immediate reazioni.

Al momento possiamo semplicemente leggere la superficie.
Ciò che è certo però è che la mappa del Medio Oriente è da oggi destinata a mutare sotto ai nostri occhi, e con essa i destini del mondo intero.

A noi spetta il compito di ampliare lo sguardo e restare saldi.

Generale Bagheri, capo di stato maggiore iraniano:

Dal nostro punto di vista l’operazione è finita, ma le forze armate sono in allerta e, se necessario, interverremo.

Se il regime sionista risponde, la nostra prossima operazione sarà molto più grande.

L’Iron Dome non è riuscito a contrastare in modo significativo le nostre operazioni.

Attraverso l’ambasciata svizzera, abbiamo inviato un messaggio all’America che se collabora con Israele nelle possibili azioni successive, le loro basi non avranno alcuna sicurezza e noi ci occuperemo anche di loro.
(https://t.me/ideeazione)

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