di Ramona Castellino
Notizia di qualche ora fa, il regime sionista apre deliberatamente il fuoco contro basi Unifil, colpendo due peacekeeper che non rischiano la vita, violando per l’ennesima volta il diritto internazionale.
Sulla linea di demarcazione con il Libano, spara contro una base italiana.
Come sempre le regole valgono per tutti ma non per Israele, che delle risoluzioni negli anni ne ha fatto coriandoli .
timida protesta dell’ONU nel ricordare a Tel Aviv che vi è l’obbligo di garantire la sicurezza e la protezione sia delle basi Unifil, che del personale.
Mentre a Gaza si continua a morire e combattere sotto le bombe da un anno.
Un questo clima così teso, Israele rilancia la sua folle idea di rappresaglia, riunendo tutto il governo per decidere quali saranno le prossime mosse contro l’Iran.
Incuranti di cosa significherebbe attaccare direttamente Teheran.
Uniche parole di fuoco le troviamo sulle labbra del Presidente Orban che accusa Israele si minacciare l’ordine globale attraverso i suoi sconfinamenti e aggressioni definisce la situazione a Gaza un genocidio “una vergogna per tutta l’umanità”,
Con il coraggio di mettere fine a tutto questo, Orban chiede alla comunità internazionale di fare delle pressioni su Israele per un cessate il fuoco immediato permanente e per l’invio di aiuti umanitari.
Siamo ormai su una strada senza ritorno.